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Catania: sequestrate 800 bottiglie di birra al cioccolato di modica

Sequestrate 800 bottiglie di birra al cioccolato di modica, a Catania. L’operazione, denominata “Origine”, è stata condotta dai Reparti del Comando carabinieri per la Tutela Agroalimentare.

L’utilizzo nelle etichette di riferimenti ad altri settori alimentari, continua a rappresentare un problema per diversi birrifici: già in passato infatti alcuni produttori hanno dovuto cambiare la descrizione dei loro prodotti o si sono visti comminare multe a causa dell’uso improprio di nomi protetti, come quelli dei vini di specifici vitigni presenti nelle ricette delle Italian Grape Ale.

L’ultima vicenda in tal senso, fa riferimento al sequestro di 800 bottiglie di birra artigianale da 33cl avvenuto presso un birrificio di Catania: queste infatti, senza alcuna autorizzazione, sulle etichette riportavano la denominazione protetta ‘Cioccolato di Modica IGP’. Alla medesima azienda, è stata inoltre comminata una sanzione del valore di 4000 euro.

La birra è stata effettivamente prodotta proprio con quel tipo di cioccolato, ma questo non rappresenta un motivo legalmente valido per giustificare la presenza del marchio protetto che, come tutti quelli appartenenti a questa categoria, per il suo impiego su licenza prevede il pagamento di una tassa.

L’operazione, denominata “Origine”, e condotta dai Reparti del Comando carabinieri per la Tutela Agroalimentare, ha interessato i settori dei marchi di qualità a Denominazione di Origine Protetta ed a Indicazione Geografica Protetta (Dop e Igp) con ispezioni nelle numerose aziende etnee che utilizzano tali prodotti.

Come si apprende dal comunicato stampa diffuso dall’Arma, questa capillare ispezione sul territorio ha avuto il preciso scopo di “proteggere i produttori che seguono rigorosamente i disciplinari di produzione regolamentati a livello europeo e i consumatori in relazione alle loro scelte di acquisto di prodotti di qualità”.

carabinieri di tutela agroalimentare

Nel corso del medesimo intervento infatti sono state sanzionate altre aziende presenti nella provincia catanese: ad un’imprenditrice è stato contestato di non aver adempiuto alle prescrizioni impartite in una precedente verifica nella quale era stata diffidata per aver indebitamente evocato, nella presentazione e nell’etichettatura dei prodotti pubblicizzati online e rinvenuti anche nella Gdo, la denominazione protetta ‘Fico d’India di San Cono Dop’.

Un altro imprenditore è stato diffidato a eliminare dal sito internet del caseificio ogni riferimento alla ‘Provola dei Nebrodi Dop’ poiché il produttore non è assoggettato al sistema dei controlli. Ancora in provincia di Catania è stato deferito un imprenditore che commercializzava distillati facendo riferimento al ‘Fico d’India dell’Etna Dop’: questi infatti sono stati ottenuti da frutti privi della certificazione. Contestualmente, sono state sottoposte a sequestro 65 bottiglie del prodotto per un valore complessivo di 400 euro.

Doveroso ribadire come le indicazioni Dop e Igp, correttamente utilizzate, costituiscano una  valida  garanzia per il consumatore che sa così di acquistare alimenti di qualità, che devono rispondere a determinati requisiti e sono prodotti nel rispetto di precisi disciplinari: queste due sigle costituiscono una tutela anche per i produttori  stessi nei  confronti  di eventuali imitazioni e concorrenza sleale.

Redazione ApeTime
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