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Coffee and Spirits: comunicazione e tradizioni da rivisitare

Coffee and Spirits: qui parliamo delle regole per una comunicazione efficace e delle possibili tradizioni italiane da rivisitare.

Premessa, necessaria. “Per fare dei buoni drink al caffè è imprescindibile padroneggiare materia prima e tecniche di tostatura ed estrazione”, sottolinea Dario Olmeo, co-titolare con il fratello Gavinuccio del Maracaibo di Alghero.

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Foto di Paolo Picciotto

Le regole per una comunicazione efficace
Il primo consiglio per promuovere i Coffee and Spirits è di incuriosire i clienti dal vivo. “A chi mi chiede un caffè shakerato, per esempio, propongo un twist di mia creazione assicurando la possibilità di rimandarlo indietro se non è di gradimento”, racconta Cinzia Ferro, titolare dell’Estremadura Café di Verbania. Importante è poi raccontare l’origine e la storia del caffè. “L’aspetto culturale può essere un’eccellente argomentazione da utilizzare con il cliente nel presentare le ricette che ne derivano”, aggiunge.
Utilissimi sono poi i social network, in particolare Instagram e Facebook. Inoltre, studiate: “Libri, articoli, seminari e competizioni sono essenziali per aumentare la propria competenza in fatto di caffè”, precisa Dario Olmeo.

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Fresco carattere drink di Cinzia Ferro, foto di Paolo Picciotto

Tradizioni italiane da rivisitare
In Valle d’Aosta un tipico modo di servire il caffè è la grolla dell’amicizia. Si tratta di una coppa in legno con diversi beccucci da cui i commensali a fine cena sorseggiano una bevanda a base di caffe, grappa, Genepy, Grand Marnier, scorze di agrumi e spezie. Un altro classico è il ponce alla livornese, un drink caldo a base di caffè ristretto, alcool e spezie.

Qui leggi i primi 3 consigli di Cinzia Ferro e Dario Olmeo

Abbinamenti
Ovviamente, la vodka si sposa bene con il caffè perché è uno spirit neutro e di conseguenza apporta il grado alcolico senza modificare i sapori. Non per niente il Martini Espresso, a base caffè, vodka, zucchero, è diventato un classico. Ma  se si sceglie con cura il distillato e si bilanciano bene le dosi, le opportunità sono infinite. Lo stesso Martini Espresso si può rivisitare con quasi tutti gli spirits a partire da tequila, mezcal, rum, whiskey irlandese e whisky.

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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