Ha vissuto ben 92 anni Francesca Cinelli Colombini, tra le prime produttrici del vino Brunello. Un personaggio che resterà nella storia: pioniera delle donne italiane del vino, tra le prime alla guida di un’azienda agricola. Un’imprenditrice contro corrente che, negli anni del Boom economico, è restata fedele alle proprie radici agricole mentre tutti scappavano verso la città.
Di antica famiglia senese -ma nata a Modena- dopo aver sposato Fausto Cinelli, nell’autunno del 1952, Francesca iniziò a lavorare alla Fattoria dei Barbi. Azienda proprietà dei Colombini fin dal 1352 dove si produce Brunello dal 1892, oggi guidata dal figlio Stefano. Nel 1981 Francesca ha ideato e condotto per 18 anni il premio letterario e giornalistico “Barbi Colombini” per la valorizzazione del patrimonio di natura e civiltà del territorio montalcinese, della storia locale e della ricerca vitivinicola, dal 1999 chiamato premio Casato Prime Donne.
La notizia della morte, avvenuta il 30 dicembre, è stata divulgata dal consorzio del Brunello di Montalcino. Non stupisce: era anche “la sua casa”. Una casa corale.
“Il Brunello è stato costruito come una casa, mattone dopo mattone. Io ci ho messo i miei pochi, come tutti, ma la nostra è una costruzione corale”, raccontò.
Il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci l’ha ricordata come colei che “ha contribuito con generosa dedizione all’affermazione e alla crescita identitaria e qualitativa del Brunello, elevandolo a brand enologico territoriale attraverso una comunicazione innovativa e di valore. Siamo certi che Donatella e Stefano, con le loro rispettive aziende Casato Prime Donne e Fattoria dei Barbi, sapranno proseguire e valorizzare ulteriormente la straordinaria storia iniziata con Francesca Colombini Cinelli”.