Mercato dei formaggi, le previsioni si avverano: crollo dell’export a gennaio 2021
Sulla preoccupazione per il futuro del mercato dei formaggi si era espresso proprio su ApeTime il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli (nel frattempo riconfermato). E ci aveva visto giusto.
Ecco, purtroppo la conferma di tali preoccupazioni è arrivata ben presto con la diffusione pochi giorni fa della notizia che i formaggi italiani hanno subito un vero e proprio crollo dell’export a gennaio 2021 con una diminuzione di ben il 15% del volume del prodotto e del 18% del valore.
I dati forniti dall’Istat e ripresi da Assolatte evidenziano come il crollo sia stato maggiore proprio per i prodotti più tradizionalmente forti e conosciuti: Parmigiano Reggiano e Grana padano fanno registrare un 31% in meno, superati solo del Pecorino romano che cala del 39%, seguito dal Gorgonzola -16%; tiene meglio la mozzarella, che è calata solo del 5%.
Il crollo delle esportazioni è avvenuto soprattutto verso i paesi che si trovano al di fuori dell’Unione Europea, spicca un -56% verso gli Stati Uniti e un -26% verso il Regno Unito. Le prime analisi di questi brutti dati sembrano attribuire la responsabilità del crollo più alla pandemia che alla guerra dei dazi e alla Brexit (che pure turbano il mercato). Senza sottovalutare che le chiusure prolungate dei ristoranti e alberghi in tutta Europa e in tutto il mondo hanno sicuramente avuto un peso maggiore in questo frangente, nel limitare la domanda.
LO SCENARIO
Meno pesante la perdita verso i paesi dell’Unione Europea che si è limitata un 7,6%.
Forte la preoccupazione dei produttori espressa dal presidente di Assolatte Paolo Zanetti che auspica la ripartenza dell’economia con l’aumento delle vaccinazioni (anche in azienda) e il sostegno alle imprese da parte dello Stato, anche attraverso investimenti a favore dell’export agroalimentare, che in ambito caseario copre il 40% della produzione italiana




