HomeIntervisteEcco la mia storia, da fotografo di discoteca a guardiano di notte

Ecco la mia storia, da fotografo di discoteca a guardiano di notte

Lo ammetto, mi piace drogarmi. Con moderazione. Ma costanza. Ho particolare passione per cocaina, alcol, sigarette.
Non sono uno che risparmia, insomma. Ma so gestire i miei vizi. E non ho figli.
Detto questo, voglio raccontarti di me.
Di un fotografo di discoteca.

Ora, non prenderla male. Se non ti rivelo il mio nome è solo perché non mi voglio sputtanare. Però voglio condividere con te il mio stato d’animo e la mia storia. Perché si parla troppo poco dei tanti professionisti che lavoravano nel mondo della discoteca e che hanno dovuto reiventarsi.

Ci tengo a sottolineare che non sono un figlio di papà. Anzi. Mi sono fatto da solo. Ho consumato le suole delle scarpe quando facevo cronaca. Ho lavorato per le principali agenzie. Poi, ho deciso di fare quello che amavo di più: le foto durante le dj session in discoteca.

discotecaLA MIA STORIA PRE COVID
Ho messo su una squadra e conquistato la fiducia di diversi gestori. Ho lavorato bene, guadagnato altrettanto (con pagamento spesso a fine serata) e speso (quasi) tutto. Lo ribadisco, mi piace drogarmi. Sì, ho uno stile di vita che ha delle conseguenze sul portafoglio, come minimo.

COME HO VISSUTO NEI DUE ANNI DI PANDEMIA
Ma andiamo avanti. La mia vita è cambiata quando è arrivata la pandemia. Le discoteche sono state chiuse a marzo 2020 e da allora riaperte solo un mese nell’estate 2020 e per poco più di due mesi dall’11 ottobre a dicembre 2021. I miei risparmi sono finiti in fretta. Le agenzie ormai pagano troppo poco. I giornali pure. Così mi sono adattato: in questi mesi ho fatto il trasportatore, il magazziniere, il guardiano di notte. Nei tempi morti, ho continuato a fotografare. Senza fini di lucro, per me stesso.

cocoricò discotecaIL MIO FUTURO
Da poco sono tornato in pista. In attesa della riapertura definitiva delle discoteche ho
iniziato a collaborare con un paio di locali e di aziende del food and beverage.
Le campagne marketing sui social pagano più di un servizio per un settimanale, alla fine.
Se penso alla mia carriera, sorrido. Sono stato tra i primi fotografi dell’agenzia a usare lo smartphone per velocizzare il lavoro, ai tempi che furono.
Oggi invece sono tra i pochi a usare di nuovo la Reflex, a portarmi le luci, a lavorare con calma. La verità? Queste esperienze per un verso mi hanno fatto bene. Ora, per esempio, apprezzo ancora di più la mia professione. Mi sento un privilegiato ad avere ancora energia, voglia e capacità di tornare in pista. In un settore parallelo al mio, ma che mi piace.

Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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