Destagionalizzare l’offerta turistica delle località più affollate. Ecco un tema ricorrente in alcuni luoghi “super-turistici”. Un tema difficile, che solo alcuni “pionieri” affrontano.
All’Isola d’Elba, fra gli altri, ci provano da diversi anni Paola e Davide dell’Hotel Villa Rita di Colle d’Orano. Siamo nell’Elba occidentale.
“Già gli zii di Davide, che hanno gestito l’albergo per 40 anni dopo averlo aperto nel ’75 – dice Paola – facevano una stagione piuttosto lunga rispetto agli standard isolani, ma da quando l’abbiamo preso in mano noi (e sono circa una decina d’anni che è iniziato l’affiancamento, ndr), abbiamo ulteriormente cercato di orientarci in questa direzione”.
Paola e Davide, lui originario dell’Elba, lei di Riva del Garda, si sono conosciuti a Londra e, dopo un periodo di lavoro nel Regno unito sempre nel settore ristorazione /alberghi, hanno deciso di stabilirsi nell’Isola per affiancare e progressivamente rilevare la gestione dell’albergo degli zii di Davide.
“Trent’anni fa gli zii lavoravano soprattutto con gruppi portati dalle agenzie, ma questa formula era diventata poco sostenibile, e allora abbiamo cercato di crearci una nuova clientela, più legata alle attività outdoor – prosegue Paola – organizziamo a riceviamo piccoli gruppi che vengono per fare trekking, osservazione della natura (con Natour Biowatching in collaborazione con WWF), yoga e altre pratiche legate al relax e al benessere. Tutto questo ci consente di portare avanti la nostra apertura almeno fino ai primi di novembre, ben oltre la stagione classica estiva.
Negli anni pre-covid avevamo avviato, sempre in collaborazione con Natour Biowatching e WWF, l’apertura di Capodanno, con un discreto e crescente successo e interesse; contiamo di poterci riprovare dal 2022, quest’anno temiamo sia troppo presto. Alcuni mesi di chiusura per manutenzione sono comunque necessari – conclude Paola – ma nei mesi invernali c’è sempre più richiesta, soprattutto da parte di stranieri che vogliono godersi l’isola libera dagli afflussi di massa dell’estate; penso che la tendenza sarà dunque verso un aumento delle strutture che sceglieranno di aprire anche in periodi diversi da quelli della stagione classica, cosa che peraltro stavamo iniziando a riscontrare anche negli ultimi anni pre-covid”.