Da Francesco Susca, patron della Praja di Gallipoli, arriva l’allarme: Speranza e il CTS non rispondono alla richiesta di fare un test di apertura delle discoteche Praja e Fabrique (a Milano). “Avevamo proposto il 5 giugno, poi il 12. Ora si passa al 19”
Le discoteche restano nel limbo. E il test per la riapertura in sicurezza continua a essere rimandato.
“Il 27 maggio la regione Puglia ha inviato una lettera al ministro della Salute per chiedere il permesso di aprire la Praja in occasione di una serata speciale, di prova, con un protocollo che assicurerebbe la totale sicurezza per ospiti e personale. Fino a oggi, però, non abbiamo ricevuto risposta”, sbotta Francesco Susca, che è tra gli ideatori del protocollo con le linee guida per una riapertura in sicurezza del settore. “In ogni caso, mi aspetto che riapriremo tra il primo e il 15 luglio”, aggiunge. Diversamente, sarebbe la rovina. “Dopo tutti questi mesi inattivi ora saltare la stagione porterebbe al collasso delle nostre imprese. Bisogna agire con prudenza, però. Non basta aprire i locali: occorre garantire loro un’attività continuativa”. E per farlo c’è solo una via, per Francesco Susca, il Silb e le varie associazioni e federazioni di settore: “La discoteca deve essere un ambiente Covid-free. Il che significa permettere l’accesso solo a chi fosse dotato di Green Pass”.
Che dire ancora? “Riaprire a metà, solo per consumazioni al tavolo, significa snaturare il concetto stesso di discoteca”, osserva Toni Iacoponi, titolare e DJ della Terrazza di San Benedetto del Tronto. E gli effetti sulla cassa si sentono. “Abbiamo perso tra il 70 e l’80% del fatturato in questi mesi”, racconta Gian Marco Iacoponi.
Detto questo, come potrebbero aprire le discoteche a luglio? “L’unica strada è garantire un ambiente Covid-free, introducendo il Green Pass”, risponde senza esitazione Susca.
Ora, il concetto di Green Pass non mi entusiasma. Nulla di nuovo, l’ho già scritto.
Tuttavia, i vaccini oggi ci sono. Di conseguenza, non si può più considerare una misura discriminatoria.
E visto che la situazione è grave, che molte discoteche hanno già chiuso e tante sono a rischio di chiusura, proviamo il Green Pass!
Solo un ultimo dettaglio: mi auspico più serietà da parte dell’esecutivo. Voglio dire, se si apre, non si può chiudere di nuovo tutto all’improvviso come accade il 16 agosto 2020.
Una scelta che sapeva tanto di stratagemma per fare pagare le tasse e non fornire sostegni.