Cocktail nel segno del territorio, con prodotti made in Sicily che raccontano l’isola attraverso profumo, sapore e colore. Ecco su cosa punta per attrarre i clienti il barman Gianluca Lombardo, 27enne di Campofelice di Roccella -Palermo-
Dopo una collaborazione con un hotel 4 stelle in Trentino, Gianluca Lombardo è tornato nella sua isola dove dall’11 di luglio debutterà dietro al bancone dell’Hapimag Resort Cefalù.
L’INTERVISTA
Parliamo della riapertura. Intanto, perché aspettate fino all’11 luglio?
Perché la società ha valutato che prima non ci sarebbero state le condizioni per un ritorno economico sicuro, visto la mancanza di certezze sull’apertura dei confini con gli altri Paesi.
Come vi state preparando?
Dal punto di vista logistico siamo fortunati: bar e ristorante contano su un enorme spazio all’aperto. Quindi non abbiamo dovuto ridurre il numero dei tavoli, ma semplicemente sparpagliarli a maggiore distanza. Per il resto, ci stiamo attrezzando per adempiere alle richieste con gel disinfettanti, colonnine per i dispenser, segnaletica sul pavimento, cartelli informativi, guanti e mascherine.
LEGGI IL NOSTRO MAGAZINE, APETIME MAGAZINE (CLICCA)
E dal punto di vista dell’offerta drink?
La signature list proporrà una selezione di cocktail in omaggio alla Sicilia. Rivisitazioni di classici, soprattutto, in cui parto dall’originale e cambio magari anche solo un ingrediente per caratterizzare il drink nel segno del territorio. Userò agrumi freschi, spiriti tipici come il limoncello o il liquore alla mandorla d’Avola, prodotti del territorio come per esempio pistacchio, nocciole, fichi secchi e miele.
Insomma, la tua strategia per soddisfare e fidelizzare i clienti è promuovere il made in Sicily nei drink?
Sì. Credo sia essenziale promuovere in generale il made in Italy e, più nello specifico, le singole realtà locali. E per due ragioni: primo, si lascia un segno nei nostri clienti che, una volta a casa, magari parleranno di noi ai loro amici e ci porteranno nuove prenotazioni. Secondo, è necessario per rilanciare il PIL.
Preoccupazioni, rispetto alla riapertura?
La principale paura è che i turisti stranieri quest’estate non vengano in Italia. Il punto è che fino a quando non ci saranno certezze sulle date e sulle modalità di riapertura dei confini internazionali, le prenotazioni dall’estero sono ferme. E i nostri clienti, tutti soci della struttura, sono per lo più olandesi, svizzeri e tedeschi. Gli italiani rappresentano appena il 30%. Insomma, se le presenze dall’estero calassero in modo considerevole potrebbe essere necessario ridurre il personale.