Torna a correre la promozione del vino italiano in Cina, anche grazie alla ripartenza del ciclo di Masterclass “I Love ITAlian Wines & Spirits”. Si tratta di una serie di attività di formazione tecnica, teorica e pratica destinata agli addetti ai lavori nel settore del commercio del vino in Cina.
La prima edizione assoluta di questa iniziativa si tenne nel 2016 e il grande successo indusse a rifarla anno dopo anno; ad oggi sono 21 le città della Cina che sono state sede di questi cicli di Masterclass, nei quali sono stati finora coinvolti più di 1600 addetti ai lavori che operano nel paese asiatico, e che son di fatto diventati degli ambasciatori dei vini italiani nel loro paese. Spirito dell’iniziativa è appunto quello di accrescere la consapevolezza in chi partecipa, che è poi chi tiene le fila del mercato del vino in Cina.
Si intende così ampliare la cultura e conoscenza del vino italiano nei professionisti del settore, che saranno poi in grado di valorizzare il prodotto agli occhi del consumatore finale, fidelizzandolo.
I cicli di Masterclass saranno 4, dureranno due giorni e mezzo ciascuno e si svolgeranno in 4 città, uno in maggio, uno in giugno e due in settembre; in ogni sessione i corsisti degusteranno 64 vini provenienti da 20 regioni imparando a riconoscere ed apprezzare sapori e profumi dei singoli vini, ma anche approfondendo aspetti culturali, legislativi e commerciali delle produzioni.
Anche grazie a questa iniziativa si punta a rilanciare il commercio di vino italiano in Cina, dopo un 2022 che non è stato molto buono principalmente a causa della politica “Zero Covid” attuata in quel paese, e per i continui lockdown che si sono susseguiti.
L’Italia secondo i dati attuali, è al terzo posto tra i paesi da cui la Cina importa vino dopo Francia e Cile, ma ora che le politiche delle chiusure sono terminate, l’attesa è per un robusto rialzo della domanda e si punta a migliorare la posizione o quanto meno migliorare i numeri.
L’iniziativa “I Love Italian Wines & Spirits” è finanziata dal Maeci e realizzata dall’Ufficio ICE di Pechino in collaborazione con Federvini, Unione Italiana Vini e Federdoc.