I birrifici artigianali italiani scrivono una lettera al governo per chiedere aiuti concreti.
L’appello ha delle richieste ben delineate.
Uno dei settori maggiormente colpiti dalle misure restrittive varate per contenere il diffondersi della pandemia da Covid, sia nel 2020 che in questi primi mesi del 2021, è quello della ristorazione e di locali quali pub e bar. Le chiusure forzate hanno causato il crollo del volume d’affari della filiera della birra artigianale italiana: solo nel primo semestre dello scorso anno sono stati bruciati 1,6 miliardi di euro e 21 mila posti di lavoro.
Una situazione che, con il tempo, non ha potuto che aggravarsi: i birrai artigianali spiegano come le perdite siano arrivate al 90% del fatturato, per nulla mitigate dall’ aumento delle vendite nella grande distribuzione, anche per la mancanza dei ristori promessi dal Governo fatta eccezione per qualche piccolo aiuto arrivato ad inizio pandemia.
Questo è l’allarmante scenario dal quale ha preso vita l’iniziativa ‘Io sto con i birrai’ promossa da Davide Allegretti proprietario del birrificio pugliese Eclipse ed alla quale hanno già aderito 50 birrifici artigianali di tutta Italia. ‘Gli Artigiani delle Birre’, come si sono firmati, hanno inviato una lettera al Governo chiedendo sostegni concreti per il settore.
“Non vi sono segnali di ripresa all’ orizzonte – spiegano – e per molti birrifici lo spettro della chiusura non è più un’ipotesi remota. In un anno lo scenario si è completamente ribaltato: prima della pandemia infatti il nostro settore era in forte crescita con delle prospettive molto interessanti per il futuro”.

LE RICHIESTE
La lettera inoltrata al Governo si fa portatrice di alcune richieste ben delineate: la prima è il riconoscimento del 20% di fondo perduto sulla differenza di fatturato fra il periodo maggio-dicembre 2019 ed il medesimo dell’anno successivo oltreché quello relativo alla differenza fra il bimestre gennaio-febbraio 2019 e i primi due mesi del 2021.
La seconda richiesta avanzata è un credito d’imposta sugli affitti per tutto il corrente anno a beneficio delle attività artigianali e commerciali accompagnato dalla ricompensazione delle perdite causate dai prodotti rimasti invenduti e scaduti.
Gli Artigiani delle Birre chiedono inoltre la sospensione delle accise almeno per tutto il 2021 e l’eliminazione dell’imposizione del “contalitri” fiscale oppure la proroga dello stesso al 31/12/2022, essendo inutile al calcolo delle accise. Viene chiesto infine il blocco dei pagamenti dei mutui e delle rate di rimborso dei finanziamenti per tutto il questo anno.

Un appello al Governo mirato non solo ad ottenere aiuti per un settore in grave difficoltà ed a rilanciarlo “dando un contributo alla ripresa del sistema economico italiano” spiegano i firmatari, ma anche “per arrivare ad un concreto ulteriore progresso del settore della produzione delle birre artigianali italiane”.
Parole con le quali si evidenzia come negli ultimi anni il mercato generato dalla filiera italiana sia diventato sempre più importante per il sistema economico del nostro Paese. Questo settore infatti nel 2019 aveva generato un indotto che si aggirava intorno ai 10 miliardi di euro, frutto di una produzione annua di 17,2 milioni di ettolitri, con un aumento del 5% solo rispetto all’anno precedente.




