Quando il dolce meneghino incontra il vitigno millenario nel mese più atteso dell’anno arriva il Panettone alla Vernaccia di Oristano.
La linea di panettoni di Pasticceria Tesi si arricchisce di golose novità senza rinunciare ai successi degli anni passati. All’immancabile panettone Classico Elite, diventato un vero e proprio cult attesissimo dagli amanti dei dolci e non, si aggiungono quelli più piacioni da farcire con le creme artigianali spalmabili, ed un’importante novità di questo Natale 2022: il Panettone al Vernaccia Crannatza I.G.T. in collaborazione con la Famiglia Orro.
Il Natale di Pasticceria Tesi
Maurizio Cossu, alla guida della storica Pasticceria Tesi, è un maestro creativo capace di proporre versioni del panettone classico spesso audaci ed il risultato sono proposte sorprendenti e deliziose. La volontà di distinguersi fedelmente attraverso processi artigianali e l’utilizzo di soli ingredienti naturali è frutto del know-how del pasticcere, che dopo aver arricchito negli anni il suo bagaglio culturale, tra formazione e consulenze presso le lussuose cucine della Costa Smeralda, è tornato nel suo laboratorio per dedicarsi interamente al suo estro e alle sue storiche creazioni, personalizzando in prima persona tecniche ed ingredienti.
Il risultato per questo Natale è una linea di golosissimi panettoni da portare sulle tavole di tutti gli italiani, dimostrando una superba capacità di innovazione e valorizzazione del territorio regionale attraverso profumi inediti, legami e sapori fortemente evocativi.
Ritorna il Classico Elite, realizzato con lievito madre vivo, le migliori materie prime italiane e arricchito con preziose mandorle sarde biologiche, una selezione di grandi uvette e pezzi di frutta agrumata candita artigianalmente. Si aggiungono il lussureggiante Panettone Cioccolato Callebaut (impasto scuro di puro cioccolato fondente in tre diverse consistenze e impreziosito da cubes fondenti); quello profumato alla Malvasia di Bosa (con pere candite e uvetta macerata per 20 ore nel liquore); le proposte con una base artigianale neutra (senza canditi e uvetta) da farcire con le creme spalmabili, realizzate artigianalmente con soli ingredienti naturali puri e di altissima qualità (nelle versioni finissimo cioccolato fondente, nocciola, pistacchio puro, caramello, bianco e ruby).
Per finire con una superba novità di quest’anno: il Panettone al Vernaccia Crannatza I.G.T. della Famiglia Orro.
Ogni panettone è realizzato senza conservanti, emulsionanti (tra cui mono e digliceridi degli acidi grassi), grassi idrogenati e anidride solforosa secondo il disciplinare di produzione dell’Elite del Panettone Artigianale.
Gli aromi autentici sono provenienti esclusivamente dall’utilizzo di ingredienti freschi, naturali e di eccellente qualità, perciò il prodotto ha un periodo di conservazione limitato tra i 30 e i 40 giorni.
Pasticceria Tesi e la Famiglia Orro presentano: il Panettone al Vernaccia Crannatza I.G.T.
Il grande successo della limited edition estiva ha suggellato le affinità aromatiche del grande lievitato con questo elisir di lunga vita, conquistando fin dalle prime sperimentazioni i neofili più ghiotti. Seppure col cambio di stagione anche il prodotto natalizio si veste di caratteristiche e sentori completamente nuovi.
L’abbinamento nasce dall’amicizia con Davide Orro, agronomo innovatore e titolare della azienda Famiglia Orro, noto come ambasciatore del vitigno millenario Vernaccia. Con lui Maurizio Cossu condivide lo stesso codice etico e la volontà di diffondere e valorizzare la cultura enogastronomica per la salvaguardia del territorio e del patrimonio locale.
Il panettone da regalare a chi sa apprezzare
Di forma tradizionale ed una superficie a cupola screpolata e incisa con taglio caratteristico eseguito a mano secondo antica tradizione, il Panettone al Vernaccia Crannatza I.G.T. si distingue per la sua crosta bruno dorata a tratti riflettente, ispirando alla vista un senso di pace attraente. Grandi acini di uvetta conquistano lo sguardo, guidandolo lungo il dorso corrugato e svelando la presenza di succosi canditi di dimensioni irregolari.
Si tratta di albicocche e limoni biologici prima selezionati rigorosamente, poi sottoposti ad una pregiata canditura nel miele per mantenerne inalterata tutta la loro freschezza.
Un sofficissimo impasto realizzato con lievito madre vivo, avvolge l’intera struttura e il suo finissimo perlage rilascia fragranza e profumi accoglienti di vaniglia, cedro, miele e note tostate che anticipano il calore rilassante di un focolare ed il ritorno ai luoghi del cuore.
Semplice ma raffinato, unico nel suo scrigno aromatico, é un regalo prelibato. Lo spirito magico di questo dolce risiede nel liquido millenario Vernaccia Crannatza I.G.T. Valle del Tirso che per oltre 30 ore di lievitazione ha profumato la sua massa e gli ha conferito un sapore nobile, intenso e raffinato.
Il Vernaccia è un panettone importante, da portare sulle tavole regali o da condividere con chi sa apprezzare, per assaporarne lentamente tutte le sfumature. Ideale, per terminare in bellezza, è accompagnarlo con una bottiglia di Vernaccia della Famiglia Orro per esaltarne ulteriormente la sua essenza.
Il vino Vernaccia Crannatza I.G.T.: una storia millenaria
Nasce nel territorio di Tramatza, nell’areale vitivinicolo che comprende 17 comuni della provincia di Oristano, nella parte centro-occidentale della Sardegna.
Questo si trova percorso da due fiumi il Tirso e Riu di Mare Foghe, che sfocia nello stagno di Cabras. Un territorio fortemente vocato dove è custodita la storia di oltre tre millenni di agricoltura. Infatti, in questa generosa valle, precisamente nel sito nuragico di Sa Osa, fu rinvenuta solo qualche decennio fa, la scoperta di un vitigno coltivato fin dalla civiltà Nuragica, grazie al ritrovamento di 15.000 semi di vite, perfettamente conservati in fondo a un pozzo che fungeva da “paleo-frigorifero” per gli alimenti.
Gli archeo-semi ritrovati e analizzati sono quelli della Vernaccia e della Malvasia, varietà a bacca bianca coltivate proprio nelle aree centro-occidentali della Sardegna. Un vitigno che non ha parenti, il cui nome deriva dal latino “vernaculus” con cui i Romani lo battezzarono come “vino del luogo”. Quest’ultimo dà il nome all’omonima DOC all’interno della sua area di origine, la bassa Valle del Tirso, secondo quanto stabilito dal disciplinare di produzione e nel pieno rispetto dell’antica tecnica tradizionale.
Il vino Vernaccia Crannatza I.G.T.: il metodo ancestrale di vinificazione
È un vino bianco fermo, ottenuto da uve locali del ceppo Vernaccia. La vendemmia avviene manualmente secondo i criteri artigianali, di difesa della biodiversità e sviluppo di un’agricoltura sostenibile, utilizzati da oltre vent’anni dall’azienda familiare Orro.
Una delle sue peculiarità è data dal raro metodo di vinificazione, secondo il quale tre meccanismi (biologico, fisico e chimico) concorrono contemporaneamente al suo affinamento: il vino viene affinato naturalmente minimo 5 anni in piccole botti di castagno scolme, grazie all’azione dei lieviti flor, che formano un velo sulla superficie del vino e nutrendosi di alcool rilasciano molecole aromatiche che danno origine al complesso profilo sensoriale, indicato ancora oggi con un antico epiteto “su murruai”. Questa tecnica è tra le più ancestrali al mondo e perciò considerato il vino nobile della Sardegna e utilizzato in tutte le più importanti ricorrenze.
Il vino Vernaccia Crannatza I.G.T. 2016: la degustazione
Crannatza, nel dialetto sardo, è il modo più antico di chiamare la Vernaccia. Nella sua etichetta è stato disegnato a mano il volto di un uomo che ricorda il padre del suo produttore, Davide Orro.
Questo prezioso nettare si presenta al calice con una consistenza fluida, un brillante color giallo dorato e riflessi ambrati. Al naso il suo profumo è intenso ed ampio: prevalgono primariamente un bouquet floreale e note mielate dolci, per poi lasciar spazio ad una lieve fragranza (data dai lieviti) e sentori tostati di mandorla e uvetta passa. All’assaggio è un vino secco, abbastanza caldo e morbido. Decisamente poco tannico e caratterizzato da un’eccezionale mineralità, nonostante sia un vino che rientra tra i dolci passiti. Questa sua originalità dimostra la sua poliedricità ad abbinarsi con cibi molto diversi tra loro: dai formaggi ovini erborinati, ai pesci grassi ed affumicati, alla frutta fresca estiva fino alla pasticceria secca e ai grandi lievitati. Le sue peculiarità lo rendono un vino da meditazione da degustare lentamente per assaporarne tutta la sua nobiltà d’anima.
Questo vino, nell’annata proposta del 2016, è stato insignito delle 4 viti nella Guida Vitae 2022 edita dall’Associazione Italiana Sommelier (Ais).




