“Latte yogurt burro e formaggio, ricchi di natura” diceva una vecchia pubblicità anni 80; ebbene a quanto pare all’epoca si consumavano più derivati del latte di ora, e l’abitudine era più sana.
Diversi sono infatti gli studi scientifici che dimostrano come il consumo di latte e yogurt siano importanti da vari punti di vista: per esempio nella riduzione delle malattie cardiovascolari, ipertensione, ictus, ma anche osteoporosi e persino diabete mellito e morbo di Alzheimer. Si riduce, pare, anche il rischio di sindrome metabolica, in particolare iperglicemia e pressione arteriosa elevata. La chiave dell’importanza di latte e yogurt sta ovviamente nella presenza del calcio, molto importante anche nei bambini per la crescita e lo sviluppo osseo.
Il problema è che le statistiche segnalano come negli ultimi anni in Italia il latte e lo yogurt si siano consumati sempre meno: pesa soprattutto il cambio di abitudini legato alla colazione che ora spesso si svolge in forme diverse rispetto al classico latte e caffè di una volta.
Tutto questo può esser imputato anche o forse soprattutto al cambio generazionale, e infatti il minor consumo si riscontra soprattutto nei ragazzi.
Le statistiche sono state elaborate dal Tavolo tecnico sulla sicurezza nutrizionale del Ministero della salute di cui fanno parte esperti del Ministero della Salute, del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), e di Società scientifiche e del mondo accademico, che nell’ambito della campagna di comunicazione ha preparato anche un decalogo che caldeggia il consumo di latte e yogurt (spiegando e illustrando approfonditamente modalità, motivazioni e vantaggi).
Nel decalogo si consiglia di mangiare tre porzioni di latte o yogurt (pari a 375 ml); e si sottolinea tra l’altro come latte e yogurt scremati aiutino a non assumere troppi grassi; che lo yogurt è tollerato spesso anche da chi è intollerante al lattosio e che entrambi, oltre ad esser ricchi di calcio, lo sono anche del prezioso fosforo.