Negli ultimi anni sempre più le bollicine italiane hanno guadagnato terreno sui mercati, non solo quelli nazionali, ma anche soprattutto quelli internazionali superando addirittura la Francia.
Il dato è confermato anche con dagli ultimi dati pubblicati recentemente e riferiti al primo trimestre 2023, che evidenziano come sia cresciuto del 7,3% il valore totale di mercato del prodotto, e questo principalmente a causa del rialzo del prezzo di vendita e di esportazione del prodotto.
Il vino italiano trainante di questo settore, che negli ultimi anni ha avuto i balzi più colossali, ovvero il Prosecco, in realtà nel periodo considerato ha avuto un piccolo calo (del 5%) influenzato soprattutto da una minore richiesta da parte del Regno Unito. In crescita a doppia cifra invece il mercato statunitense che ha fatto segnare un più 14% rispetto ai volumi dello scorso anno.
Doppia cifra in crescita anche per altri paesi di tradizionale esportazione quali Germania e Francia, con valori che si attestano tra il + 18 e il + 20%.
Un grande risultato per una tipologia di vini la cui produzione è sempre più diffusa, a partire dalle zone che ne sono le tradizionali roccaforti come il Veneto. con il citato Prosecco, al Trentino Alto Adige con i suoi vini tradizionali a base di Chardonnay e Pinot nero, alla Franciacorta, da anni sulla cresta dell’onda e insignita anche dalla Denominazione di origine controllata e garantita. Ma è una produzione che cresce anche in zone meno note e tradizionali come la Sardegna, con i suoi giovani spumanti a base di Vermentino.

La pluralità delle tipologie di prodotto è sicuramente uno dei punti di forza delle bollicine italiane che riescono così a soddisfare un po’ tutti i palati e i gusti. I primi dati 2023 confermano dunque quelli del 2022 che evidenziavano come l’Italia avesse superato i 5,2 milioni di ettolitri di spumante, con un +6% rispetto al 2021, e una produzione che si era avvicinata al miliardo di bottiglie con un export da record in particolare in Stati Uniti e Germania.




