Rāma è il nuovo cocktail bar di Milano (e presto anche a Roma) che porta in Italia il format degli organic place del sud-est asiatico, dove tutto – dalle luci ai drink – è pensato in fuzione del benessere dei clienti.
Si chiama Rāma il nuovo cocktail bar con cucina a Milano dove tutto è ispirato all’Oriente: dagli arredi minimalisti ma curati in ogni dettaglio (tutti realizzati ad hoc da artigiani balinesi, compreso il bel bancone in marmo e bronzo che accoglie gli avventori di fronte all’ingresso) alla drink list “semplice ma non scontata”, dall’offerta food alla filosofia di accoglienza. Sì, perché qui cocktail e cibi sono solo una parte di un contesto pensato a 360 gradi in funzione del benessere degli ospiti.
Un format “scalabile”, come lo definisce lo stesso Egidi, vale a dire replicabile nelle grandi città internazionali adattandosi, di volta in volta, agli spazi e ai diversi contesti culturali locali, “pur mantenendo sempre – precisa – la stessa filosofia dell’organic place”. E infatti, già a fine ottobre, Rāma approderà a Roma, nel rione Trieste. “E poi, l’ambizione è quella di portarlo in tutti i cinque continenti”, rivela il project manager.
“Una drink list pensata per i clienti, non per l’ego del bartender”
La prima drink list è curata dall’ex Jerry Thomas Riccardo Marinelli. “Il leitmotiv è la semplicità”, sottolinea Franco Tucci Ponti, f&b manager di Rāma: “In linea con la filosofia alla base del format, lasciamo da parte ricette complesse ed elaborazioni che appagano più che altro l’ego dei bartender, per dare priorità ai nostri ospiti e far sì che vivano un momento unico, irripetibile. Il che, per quanto riguarda i cocktail, si traduce non in drink scontati, ma in grande rispetto delle materie prime e lavorazioni ridotte al minimo. Ovviamente, data l’ispirazione del locale, facciamo largo uso di prodotti provenienti dal sud-est asiatico, dall’India a Okinawa”.
La carta si divide fra Signature (14 euro), Classic (ovvero twist on classic, 12 euro) e Mocktail (analcolici, 10 euro). Fra i primi troviamo ad esempio il 520, drink fresco ed elegante con Altamura vodka, succo di yuzu, socco di pompelmo rosa, violetta e top di Franciacorta, completato da una spruzzata di vapore di rosa; oppure l’Araki, un Whisky Sour arricchito dagli aromi dello yuzu, del miele alla soia e zenzero e del bitter al cioccolato; o ancora il Naga, dove le note affumicate di mezcal e peperone arrostito incontrano tequila, l’acidità del frutto della passione e la speziatura della paprika.
Fra i twist on classic citiamo Sun Tzu, una reinterpretazione del Negroni in chiave orientale con liquore allo yuzu al posto del bitter, o lo Shinobi, un Martini che mette in evidenza la sapidità dell’alga nori. Un esempio di mocktail? Ecco il Kandara, dal colore rosso intenso dato dallo shrub ai lamponi in cui si innestano succo di yuzu e di pompelmo rosa, ciliegie al maraschino e il top di soda al karkadè.
“Saranno comunque sempre benvenute le richieste di classici – aggiunge Tucci Ponti – grazie anche a una bottigliera destinata ad ampliarsi ulteriormente nel prossimo futuro. E che già oggi si basa su circa 200 etichette, fra una nutrita varietà di gin, circa 30 whisky, anche giapponesi, 18 fra tequila e mezcal, una ventina di rum”.
Sushi e musica naturale, profumi e massaggi
Di chiara matrice nipponica l’offerta food, messa a punto dallo chef Fabrizio Cervellieri e tuttora in evoluzione. Nel menù d’esordio troviamo takoyaki (5 euro), yakitori (6 euro) e porzioni di sushi, anche vegane (4-8 euro), ma già nelle prossime settimane la lista si arricchirà di ulteriori novità attualmente in fase di studio.
Non solo buoni cocktail e buon cibo, insomma: la mission di Rāma si concentra sul benessere degli avventori, lavorando su tutti i cinque sensi. “Per questo ci siamo focalizzati anche sulla parte legata all’intrattenimento materico”, continua Stefano Egidi (suoi, tra l’altro, i disegni che illustrano la cocktail list). A partire dalla musica: “Oltre a diversi dj set internazionali, ci saranno serate in cui daremo spazio alla musica a 432 hertz, frequenza in sintonia con i suoni e i ritmi della natura, in grado di rilassare e portare benefici psicofisici. Così come ai profumi: a Bali ci sono maestri che stanno studiando per noi fragranze che influiscono sulla parte liquida del corpo. E in alcune occasioni ci saranno anche professionisti dei massaggi”.
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