Rifugio di montagna, una delle strutture ricettive e ristorative più particolari. Ce ne parla Marcello Montagna, gestore del Rifugio CAI Mariotti sul lago Santo Parmense, Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano.
Tra le varie tipologie di strutture ricettive e ristorative una delle più particolari è quella del Rifugio di montagna, un’attività che deve essere quanto mai elastica e flessibile adattandosi all’imprevedibilità della natura che in montagna ancora detta legge.
Ci racconta la sua storia Marcello Montagna che gestisce da 12 anni il rifugio più frequentato dell’Appennino di Parma, il Rifugio CAI Mariotti sul lago Santo Parmense, Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano.
“Io al Lago Santo ci sono cresciuto, sono sempre stato appassionato di montagna, e da ragazzo ho dato una mano al vecchio gestore; il rifugio mi è rimasto nel cuore insomma e 12 anni fa, quando c’è stato il bando del Cai per la gestione, avevo voglia di cambiare lavoro (lavoravo in una macelleria di famiglia in un paese vicino alla città) e mi sono buttato in questa avventura”.
La realtà però spesso è diversa da come la si immagina dall’esterno, anche se Marcello un po’ di esperienza nel campo la aveva, ma ha trovato tanto altro rispetto a quello che si aspettava.
“L’impegno richiesto è elevatissimo, ma le soddisfazioni tante… quello che dico sempre è che fare questo lavoro è come viaggiare stando fermi, qui praticamente passa gente da tutto il mondo e gente di ogni esperienza, e l’atmosfera del Rifugio abbatte le barriere e facilita i rapporti sociali. Certo non sono mancati i momenti molto difficili come quegli anni in cui la seggiovia non era utilizzabile e bisognava portare su tutto a spalla via sentiero (45 minuti al parcheggio di Lagdei). Per fortuna in quel periodo i frequentatori abituali si sono resi conto della situazione e, quando salivano, ognuno portava su qualcosa dal magazzino che avevamo creato a valle. Per il resto con il fondamentale supporto di mia moglie Michela e tanti validi collaboratori che ho trovato negli anni, stiamo riuscendo a mandare avanti questo Rifugio con soddisfazione”.
Ma Marcello non si è mai accontentato del solo rifugio: ha voluto intanto mettere a frutto l’esperienza di macellaio prendendo in gestione un pascolo in quota e mettendoci vacche e cavalli; poi fa raccogliere mirtilli e lamponi per far fare marmellate, produce e vende la spongata del Rifugio e la birra del Lago Santo e 3 anni fa ha preso in gestione anche la seggiovia turistica Lagdei – Lago Santo; è in partenza ora infine un progetto per noleggio bici elettriche in collaborazione col Parco nazionale e Rifugio Lagdei.
“Abbiamo tante collaborazioni anche con il Cai Parma, campi estivi di volontariato per ragazzi, anche grazie a Forum solidarietà, e il progetto Montagnaterapia. Mancano 3 anni alla fine del contratto, poi probabilmente lascerò, ma l’esperienza di gestore mi ha arricchito tanto; l’idea è quella di rimanere in Alta Val Parma portando avanti gli altri progetti: la seggiovia e le bici elettriche in primis e poi puntando di più sul pascolo di Badignana per i cavalli e le mucche”.