HomeEditorialeTappo di sughero: storia, origine e attualità di un simbolo senza tempo

Tappo di sughero: storia, origine e attualità di un simbolo senza tempo

Dall’antichità ai giorni nostri, il tappo di sughero resiste come il sigillo naturale per eccellenza

Un sigillo millenario che continua a fare la differenza

Il tappo di sughero è molto più di un semplice accessorio enologico: è un elemento storico, culturale e funzionale che affonda le sue radici nei millenni passati. Nonostante l’innovazione abbia portato sul mercato tappi sintetici e a vite, il tappo di sughero resta ancora oggi la scelta preferita per imbottigliare vini pregiati, spumanti e distillati.

Questo materiale naturale, rinnovabile e sostenibile mantiene vive le tradizioni vinicole e garantisce prestazioni tecniche che difficilmente altri materiali riescono a eguagliare.

Le prime tracce del tappo di sughero

Il primo utilizzo documentato del sughero risale all’antica Grecia e all’Impero Romano. Alcuni reperti archeologici hanno dimostrato che già nel III secolo a.C. si utilizzava il sughero per chiudere anfore contenenti vino e olio. In quell’epoca, l’impermeabilità, l’elasticità e la leggerezza del materiale venivano sfruttate anche per realizzare galleggianti da pesca, sandali e rivestimenti.

Tuttavia, l’adozione diffusa del tappo di sughero in ambito enologico come lo conosciamo oggi si deve al XVII secolo, quando il monaco benedettino Dom Pierre Pérignon — considerato il padre dello Champagne — sostituì i tappi di legno e stracci con tappi di sughero, importandoli dalla Spagna e migliorando notevolmente la conservazione delle sue bottiglie.

Perché è ancora così usato oggi

Nonostante i progressi della tecnologia e la nascita di alternative in plastica o metallo, il tappo di sughero è ancora oggi insostituibile per diversi motivi. Primo fra tutti, la sua capacità di micro-ossigenazione: il sughero permette un lento e costante passaggio di ossigeno, ideale per l’evoluzione e l’invecchiamento dei vini.

Questa caratteristica è fondamentale per vini rossi strutturati e spumanti di alta gamma, che migliorano col tempo. Inoltre, il tappo di sughero è 100% naturale e biodegradabile, rappresentando una scelta ecologica in linea con la crescente attenzione alla sostenibilità ambientale. Anche l’effetto emozionale ha un ruolo importante: stappare una bottiglia con il classico “pop” del tappo di sughero rappresenta un gesto simbolico di festa e tradizione, difficilmente replicabile con un tappo a vite.

Le caratteristiche del sughero che lo rendono unico

Il sughero si ricava dalla corteccia della quercia da sughero (Quercus suber), un albero che cresce prevalentemente in Portogallo, Spagna, Sardegna, Corsica e alcune zone dell’Africa settentrionale. La corteccia viene raccolta ogni 9 anni senza danneggiare la pianta, rendendo la produzione sostenibile e ciclica. Il materiale presenta una struttura cellulare a nido d’ape composta da milioni di minuscole celle piene d’aria.

Questa struttura conferisce al sughero proprietà straordinarie: è leggero, comprimibile, impermeabile ai liquidi, resistente al fuoco e con grande capacità isolante. Ma soprattutto, è elastico e ritorna alla sua forma originale dopo la compressione, caratteristica essenziale per sigillare ermeticamente le bottiglie.

Le diverse tipologie

Esistono diverse tipologie di tappi di sughero, ognuna adatta a specifiche esigenze. Il tappo monopezzo naturale è il più pregiato: ricavato da un unico pezzo di corteccia, viene impiegato per i vini da invecchiamento. Il tappo tecnico, invece, è formato da granuli di sughero agglomerati e tenuti insieme con resine naturali, adatto a vini di consumo più immediato. Esiste poi il tappo colmatore, una via di mezzo tra il tappo naturale e quello tecnico, composto da un corpo naturale e microfori colmati con polvere di sughero e colla. Infine, ci sono i tappi a fungo, usati per spumanti e champagne, caratterizzati dalla base cilindrica e dalla testa più larga, spesso accompagnata da una gabbietta in metallo.

Il tappo di sughero nel mondo moderno

Nel contesto contemporaneo, il tappo di sughero continua a occupare una posizione di rilievo nel mondo del vino. Non solo per le sue qualità tecniche, ma anche per il suo valore simbolico. Marchi prestigiosi del settore vinicolo mantengono il tappo di sughero come elemento di autenticità, mentre aziende più piccole lo scelgono per distinguersi in termini di sostenibilità e artigianalità.

Inoltre, il sughero ha conosciuto una nuova vita anche in ambito artistico e artigianale: riciclato, viene utilizzato per realizzare pannelli isolanti, complementi d’arredo, oggetti di design e perfino accessori moda.

I vantaggi ambientali della scelta del sughero

Utilizzare il tappo di sughero ha anche ricadute positive sull’ambiente. La produzione del sughero ha un impatto ambientale estremamente basso: gli alberi da sughero assorbono grandi quantità di CO₂ e contribuiscono alla lotta contro il cambiamento climatico.

Secondo studi recenti, una tonnellata di sughero assorbe oltre 70 tonnellate di CO₂. Inoltre, le foreste di querce da sughero rappresentano un importante ecosistema per la biodiversità, ospitando numerose specie animali e vegetali.

Tradizione e innovazione in un solo gesto

Il tappo di sughero è il perfetto esempio di come la tradizione possa sopravvivere nel tempo senza perdere rilevanza. La sua efficacia tecnica, la sostenibilità ambientale, la storia millenaria e l’eleganza del gesto di stappare ne fanno un simbolo insostituibile del mondo del vino. E mentre il mercato continua a esplorare soluzioni alternative, il tappo di sughero dimostra che l’innovazione può anche consistere nella scelta consapevole di restare fedeli alle proprie radici.

FAQ (Domande frequenti):

Qual è la vera origine del tappo utilizzato per il vino?
Le prime tracce risalgono all’antichità greco-romana, ma il suo uso moderno iniziò nel XVII secolo grazie a Dom Pérignon.

Perché si preferisce ancora un sigillo naturale rispetto ad alternative sintetiche?
Per la sua capacità di far respirare il vino lentamente, favorendo l’invecchiamento e la complessità aromatica.

Il sughero è davvero una scelta sostenibile?
Sì, perché è rinnovabile, biodegradabile e la sua raccolta non danneggia l’albero da cui proviene.

Esistono diversi tipi di sigilli in sughero?
Sì, si va da quelli naturali interi a quelli tecnici agglomerati, fino ai tappi a fungo per spumanti.

Come si conserva una bottiglia chiusa con questo tipo di tappo?
Meglio tenere la bottiglia coricata, per mantenere il sigillo umido e garantire la tenuta nel tempo.

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Marco Zanetti
Marco Zanetti
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