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Dall’Oriente la nuova tendenza dello yuzu: ecco come cambia la mixology

Tradizioni e sapori orientali conquistano l’Occidente, anche nella mixology: sono sempre più diffusi i cocktail con lo yuzu, agrume giapponese più dolce del limone. E i produttori di mix e distillati si adeguano.

Lo yuzu è un agrume di origine cinese, oggi ampiamente diffuso soprattutto in Giappone e Corea: più dolce del limone, ma meno del mandarino, è uno degli ingredienti più utilizzati nella cucina orientale. E, da qualche tempo, anche nella mixology: un po’ per il fascino che cultura e tradizioni del Far East esercitano in Occidente, un po’ sulla scia della diffusione – in particolare negli Stati Uniti – dei sushi bar, che accostano piatti e drink di ispirazione nipponica, sono sempre più numerosi i bartender che impiegano lo yuzu per ricette originali, ma anche per rivisitare in chiave orientale i classici della miscelazione. Anche in Italia, dove non a caso alcuni locali, per differenziarsi, puntano proprio su atmosfere e cocktail list che richiamano le tradizioni del sud-est asiatico (proprio ieri abbiamo parlato di Rama, appena aperto a Milano). Con una particolare attenzione proprio a questo ingrediente.

Fabbri Mixybar Plus Calamansi Yuzu

O, per lo meno, a prodotti basati su questo ingrediente: sebbene alcune aziende agricole abbiano iniziato a coltivare questo agrume in alcune zone d’Italia (in particolare al centro-sud), lo yuzu è ancora difficile da reperire nel nostro Paese e i prezzi sono decisamente elevati (troppo). Ben più diffusi (e accessibili) sono invece sciroppi e liquori a base di yuzu, alcuni dei quali prodotti da aziende italiane che, per prime, hanno individuato e cavalcato questa nuova tendenza nella miscelazione.

Bibite e mix analcolici

Sul mercato sono disponibili diversi succhi di yuzu in bottiglia importanti direttamente dal Giappone, anche in versione frizzante (come quello di Kimino): nei cocktail vengono ovviamente usati in alternativa al succo di limone o di lime o dell’acido citrico, rispetto ai quali offre note più dolci (tanto apprezzate da una parte dei consumatori). Ma vi sono anche le toniche allo yuzu, non necessariamente di produzione orientale (fra le più diffuse, quella di Kinley, gruppo Coca-Cola).

Orsa Drinks ODK Yuzu Mix

D’altra parte, come dicevamo, nemmeno l’industria italiana è rimasta a guardare: pochi mesi fa il colosso Fabbri 1905 ha lanciato, nella sua linea Mixybar Plus pensata proprio per la mixology, la nuova referenza Calamansi Yuzu (il calamansi è un altro agrume, proveniente dalle Filippine, più aspro dello yuzu). Un altro esempio arriva da Orsa Drinks, che fra gli sciroppi ODK propone un Yuzu Mix. E non dimentichiamo la francese Monin, primo produttore mondiale di sciroppi, con la sua purea di yuzu.

Liquori e distillati

Numerosi sono i liquori realizzati con infusione di yuzu importati in Italia. E non solo dal Giappone, dove sono numerosissime le distillerie – alcune con alle spalle oltre cent’anni di storia – che si dedicano alla lavorazione di questo frutto, a volte abbinato anche ad altri aromi come mela e lampone. Ve ne sono infatti anche di inglesi, olandesi, austriaci o francesi, come il Dry Curacao Yuzu di Ferrand, liquore secco all’arancia con un tocco dell’agrume giapponese. Tante varietà per un ampio range di gradazioni alcoliche (da 12 a più di 40% vol.) e di prezzi (da meno di 10 a quasi 60 euro).

Ferrand Dry Curacao Yuzu

Fra le novità di prossima uscita, poi, la nuova linea di liquori per la mixology Rd’A della storica distilleria lombarda Rossi d’Angera, che comprenderà fra le altre una referenza allo yuzu (clicca qui per leggere l’intervista ad Arturo Rossi e le anticipazioni).

Ukiyo Yuzu Gin

Tipici del Paese del Sol Levante sono invece i sake agrumati allo yuzu, caratterizzati dalla bassa gradazione (generalmente fra 7 e i 10% vol.). I distributori italiani ne propongono diverse etichette, con prezzi che vanno generalmente da 30 a più di 70 euro a bottiglia. Lo yuzu è peraltro presente fra le botaniche di quasi tutti i gin giapponesi, ma ve ne sono alcuni specificamente basati su questo ingrediente. Qualche marchio? Yu, Akori, Etsu, Ukiyo nella fascia fra i 30 e i 60 euro, fino al pregiato Kyoya, prodotto in quantità limitata, a circa 100 euro. Da segnalare anche che la britannica Whitley Neill, nella sua vasta gamma di gin aromatizzati a qualunque cosa o quasi (dall’albicocca al bacon affumicato), ne produce uno allo yuzu e fragola bianca.

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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