L’undicesima edizione dell’Orcia wine festival si terrà dal 23 al 26 aprile a San Quirico d’Orcia, con la sua tradizionale ricetta che al vino abbina cultura, poesia e sport.
Vinitaly è alle spalle ma le manifestazioni legate al mondo del vino sono solo all’inizio in quella che finalmente è la ripartenza del settore dopo la pandemia.
Di altra portata rispetto alla grande fiera di Verona, ma anche questa di grande rilievo per i nomi in questione è l’Orcia wine festival che si terrà dal 23 al 26 aprile a San Quirico d’Orcia, e giunge quest’anno alla 11a edizione con la sua tradizionale ricetta che al vino abbina cultura, poesia e sport.
La Val d’Orcia attraverso il vino punta così a rilanciare le proprie vanità turistiche con eventi destinati un po’ a tutti: amanti del vino, bambini e famiglie, ma anche semplici appassionati di viaggi e di turismo. L’organizzazione è curata dal consorzio del vino Orcia ed è promossa dal comune di San Quirico d’Orcia; 20 le aziende del territorio coinvolte che offriranno possibilità di assaggiare i propri vini e visitare le proprie cantine; i vini saranno presentati dai produttori, ma anche da esperti del settore durante i 4 giorni della festa.

Le degustazioni saranno guidate dagli esperti dell’Onav, e vi sarà una masterclass guidata da Davide D’Alterio vice campione italiano 2021 tra i sommelier AIS e ambasciatore italiano del Sangiovese. Ma come detto il vino, che sarà pure l’elemento centrale della manifestazione, non sarà l’unica attrattiva delle giornate; ci saranno infatti la possibilità di fare escursioni in bici o di trekking, che saranno però sempre accompagnate da degustazioni di vino, mentre per le strade del paese ci sarà musica e poesia oltre che sbandieratori e personaggi in costume.
Il festival è stato presentato in anteprima il 21 aprile a Roma e in tutti i ristoranti ed enoteche della zona incluse nella Doc. 12 sono i comuni che appartengono alla denominazione di origine controllata, e che puntano tutto su quello che chiamano la “cartolina liquida” di questo territorio che dal 2004 è stato riconosciuto come patrimonio Unesco e che ogni anno (prepandemico) faceva registrare circa 1,4 milioni di presenze turistiche. La sfida del 2022 è tornare su questi numeri o ancor meglio superarli.




