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Bere una birra dopo aver fatto sport è rigenerante?

Bere una birra dopo un allenamento, una partita o una corsa è una buona soluzione per iniziare a reintegrare i liquidi persi?

Con molta probabilità in pochi sapranno che nella squadra di calcio del Venezia gioca un attaccante finlandese di nome Joel Pohjanpalo: questi, al termine delle partite nelle quali ha segnato (non poche) uno o più gol, per festeggiare, si beve una buona birra fresca a favore di telecamere e fotografi.

Qualcuno, leggendo queste righe, penserà ad una scelta completamente sbagliata per uno sportivo, soprattutto se si tratta di un professionista come in questo caso, ma non è così: molti medici, specie negli ultimi anni, infatti, addirittura, consigliano agli atleti di bere una birra dopo l’attività fisica (qualunque essa sia) poiché la bevanda contiene molte delle sostanze organiche che devono essere recuperate dopo una prestazione atletica.

Fra queste troviamo, ovviamente, l’acqua poiché sudando, l’organismo va incontro ad una disidratazione, ma anche sali minerali e vitamine anch’esse perse durante lo sforzo e che sono fondamentali per il corpo umano: sono tutti elementi presenti nella bevanda.

Analizzando le materie prime utilizzate per produrre la birra, notiamo che l’acqua è l’ingrediente principale e che le acque utilizzate per la produzione sono in genere ricche di magnesio e con un buon rapporto calcio-fosforo e questo contribuisce ad accrescere il valore nutritivo della bevanda.

La seconda materia prima più importante, senza dubbio, è il malto d’orzo che, durante la fermentazione, viene trasformato in zuccheri semplici dagli enzimi; tuttavia una parte di questo non si discioglie nel prodotto finito e può dunque essere assorbito dal corpo umano apportandovi soprattutto carboidrati, potassio e proteine.

Anche il luppolo contiene importanti sostanze nutritive, tra le quali i bioflavonoidi (composti nutritivi che garantiscono varie azioni positive nei confronti delle cellule): il lievito, presente nelle birre rifermentate in bottiglia, infine garantisce un buon apporto di vitamine del gruppo B.

La birra può trovare un suo giusto posto nella dieta degli sportivi anche per la buona percentuale di maltodestrine: queste, derivate dalla germinazione dell’orzo o di un altro cereale, sono dei carboidrati complessi composti da alcune decine di unità di glucosio, sono solubili in acqua, facilmente digeribili e sono assumibili anche durante l’attività motoria.

birra e allenamento

Le maltodestrine offrono anche il grande vantaggio di liberare con gradualità il glucosio, garantendo in tal modo un rifornimento di energia prolungato nel tempo: non causano, inoltre, un brusco rialzo della glicemia conferendo alla birra il valore di alimento a basso indice glicemico.

Un altro elemento che si trova nella bevanda e che è indispensabile reintegrare dopo l’attività sportiva sono i sali minerali: questi hanno un ruolo fondamentale nel funzionamento di tutti gli organismi viventi, sia animali che vegetali e, per questo motivo, sono detti anche minerali essenziali.

Essi sono infatti costituenti di alcune biomolecole, fanno parte di enzimi deputati alla sintesi delle proteine, sono costituenti strutturali della crescita e dello sviluppo di vari organi e tessuti come denti e ossa e risultano fondamentali per quanto riguarda la regolazione dell’equilibrio idrosalino delle cellule.

Ovviamente, l’attività fisica, oltre alle grandi perdite di liquidi, comporta anche un importante calo di sali minerali nell’organismo: più rapidamente reintegriamo queste sostanze, più velocemente si ricostituiscono le riserve basiche che sono fondamentali. Fra quelli più presenti nella birra troviamo magnesio, calcio e fosforo.

A dimostrazione del fatto che bere una birra dopo l’attività sportiva è una buona scelta, troviamo una ricerca effettuata nell’Università di Granada: qui infatti è stata testata l’efficacia della bevanda come ‘ricostituente’ dopo una pesante seduta di sport effettuata per di più in condizioni di caldo umido.

I 24 giovani volontari arruolati per lo studio hanno eseguito dell’esercizio fisico in un ambiente con una temperatura di 40° C e sono andati avanti fino al momento in cui hanno ritenuto di dover smettere a causa dell’eccessiva stanchezza. A quel punto gli esperti hanno diviso il campione in due: al primo è stata data disponibilità di acqua in abbondanza, mentre al secondo sono state offerte due mezze pinte di birra.

Misurando il livello d’idratazione degli sportivi prima e dopo la ‘bevuta’, gli studiosi hanno rilevato che chi si dissetava con la birra, grazie al contenuto di zuccheri e sali minerali della bevanda, riacquistava liquidi e sostanze nutritive con più facilità e dunque più rapidamente.

Sono quindi diversi gli elementi che, grazie all’antica bevanda, il nostro organismo può reintegrare dopo un allenamento, una partita o una gara, come dimostra anche l’esperimento effettuato in Spagna: ecco perché quindi Pohjanpalo, del quale abbiamo parlato ad inizio articolo, ha scelto un modo certamente alternativo, ma corretto e soprattutto gustoso per iniziare a recuperare i liquidi persi durante la partita.

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