Brussels Beer Challenge 2023: per l’Italia record di podi e miglior birra del concorso.
L’iniziativa rappresenta uno dei più importanti concorsi di settore d’Europa e del mondo, con centinaia di produzioni provenienti da ogni angolo del pianeta: si tratta inoltre di un appuntamento molto caro ai birrifici italiani, che vi partecipano ogni anno più numerosi, sia per l’autorevolezza del contest che per la preparazione dei degustatori che compongono la giuria.
Si tratta della prima competizione professionale di birre in Belgio ed è stata istituita nel 2012 dalla società Becomev (Beer, Communications and events) diretta da Luc de Raedemaeker e Thomas Costenoble che la organizza in collaborazione con l’ufficio belga per il turismo.
L’obiettivo del Brussels Beer Challenge, giunto alla decima edizione, è di fatto quello di valutare in maniera oggettiva la qualità delle birre in gara e, allo stesso tempo, fornire ai birrifici partecipanti, provenienti da tutto il mondo, un utile strumento di promozione.
Il carattere internazionale della manifestazione, infatti, offre prospettive importanti verso nuovi mercati: i produttori premiati godranno di grande visibilità e potranno utilizzare il riconoscimento ottenuto come un prezioso strumento di sviluppo e di marketing.
Una competizione alla quale i nostri birrifici partecipano sempre più numerosi (all’edizione 2023 erano iscritte 224 birre italiane) e che spesso ha regalato grandi soddisfazioni all’Italia birraria ma mai erano stati ottenuti i risultati di quest’anno: 37 medaglie totali (record assoluto) divise tra 14 d’oro (altro record), 8 d’argento e 15 di bronzo, più la soddisfazione di aver portato a casa il riconoscimento per la migliore birra di tutto il concorso.
Un conteggio dal quale, in termini strettamente artigianali, andrebbero sottratte le tre medaglie ottenute dal birrificio trevigiano Theresianer essendo il marchio di proprietà del gruppo Hausbrandt ma anche così si tratta di un’edizione del concorso belga dalle forti tinte tricolori, con il nostro paese che torna al secondo posto nella classifica delle nazioni con più medaglie, superato solo dai padroni di casa.

La miglior birra di tutta la competizione è stata la Millican Extra del birrificio Mezzopasso con sede a Popoli (Pescara): si tratta di una strong ale di stampo britannico che aveva già conquistato premi in due precedenti edizioni del Brussels Beer Challenge: due bronzi, ottenuti nel 2020 e nel 2022.
La birra del produttore abruzzese ha preceduto la Beer de Garde Ambrée Impériale dell’olandese Gooische e la Farsons Double Red del maltese Farsons: quella della Millican Extra non è stata l’unica medaglia conquistata dal birrificio Mezzopasso che è riuscito a conquistare anche un bronzo nella categoria English IPA grazie alla sua Red Stone IPA.
Conteggiando i singoli riconoscimenti, i produttori italiani che si sono maggiormente distinti sono stati Diciottozerouno (Novara) e Crak (Padova) arrivati addirittura a dividersi il gradino più alto del podio nella difficilissima categoria delle American Pale Ale: premiate con l’oro la Guerrilla di Crak e la Ruggine di Diciottozerouno.

Quest’ultimo ha portato a casa anche un altro oro con la Icaro (categoria Birre al miele) e un argento con la Caraibi (German Pils), mentre Crak ha chiuso con due ori, il secondo ottenuto dalla Pizzapils (American Pils), a cui si è aggiunto il bronzo della Mansueto 2021 (Barley Wine).
Gli altri ori italiani sono stati conquistati dal Birrificio Incanto (Napoli) con la natalizia 21 12 (Winter Ales), da Birra Bizantina (Ravenna) con la Cold Shower (Cold IPA), da Liquida (Ferrara) con la Blue Tornado (Double IPA), da Birra Puddu (Oristano) con la super premiata Porter (categoria omonima), da Ibeer (Ancona) con la Special One (Baltic Porter) e da Birrificio Sabino (Rieti) con la Mele Bebè (Hybrid).
Il tredicesimo oro è invece quello di un altro marchio sardo, ovvero Harvest (Cagliari) che ha stracciato la concorrenza nella categoria delle Grape Ale grazie alla sua Gadduressa e ha conquistato anche un bronzo con la Rena Bianca tra le Hybrid. Il quattordicesimo, infine, lo ha ottenuto un birrificio non artigianale ma che è stato comunque ammesso al concorso: si tratta del Theresianer e della sua Vienna lager (medesimo nome della categoria).
Gli unici altri due produttori italiani che sono riusciti a conquistare più di un riconoscimento sono stati il Birrificio della Granda (Cuneo), grazie all’argento della Reveille (American IPA “leggere”) e al bronzo della Regeneration (Black IPA) e il Birrificio Sabino, con il bronzo della Crazy Rabbit (Double IPA) che si aggiunge all’oro della già citata Mele Bebè.
Un’analisi delle categorie nelle quali sono state maggiormente premiate le birre italiane, evidenzia quella che è una tendenza in atto già da qualche anno: vi è infatti un crescente sviluppo e miglioramento qualitativo delle birre luppolate che, fra le altre cose, ha portato alla nascita dello stile Italian grape ale.
Gli addetti ai lavori, lo scorso anno, avevano definito interlocutoria la spedizione italiana al Brussels Beer Challenge a causa di tante luci, ma anche di alcune ombre. Questa volta invece nessuno ha dubbi: quella del 2023 è stata un’edizione trionfale per l’ambiente brassicolo italiano, che riporta il nostro movimento ai massimi livelli in uno dei concorsi europei più importanti fra quelli dedicati all’antica bevanda.




