Presentato un emendamento al Decreto Sostegni Bis con la proposta di un contributo a fondo perduto per i microbirrifici italiani.
Da quando le attività commerciali legate alla filiera della birra italiana hanno potuto rialzare le serrande, il settore ha fatto registrare subito dei segnali positivi che fanno guardare con ottimismo al futuro. Questo non deve però far dimenticare la situazione drammatica che hanno dovuto affrontare nell’ultimo anno e mezzo soprattutto i piccoli birrifici: le ripercussioni negative sono infatti ancora evidenti e ben lontane dall’essere superate.
Non vi è dubbio inoltre che in mancanza di adeguati strumenti di sostegno, per molte realtà, la ripartenza, che peraltro non si può considerare ancora definitiva, potrebbe semplicemente non realizzarsi, oppure risultare incapace di bilanciare le perdite causate dalla pandemia e quindi costringere diversi piccoli birrifici ad interrompere definitivamente la produzione.
Per questa ragione il dibattito sugli interventi statali a supporto della filiera della birra italiana è sempre acceso e le notizie continuano a susseguirsi con una certa regolarità. L’ultima risale alla scorsa settimana e quello che arriva dalle istituzioni è sicuramente un segnale molto positivo per il settore.
LA PROPOSTA
Si tratta della proposta dell’inserimento nel decreto Sostegni Bis di un emendamento che preveda un contributo a fondo perduto per i circa 900 microbirrifici italiani: una misura che potrebbe costituire un’importante boccata d’ossigeno per diverse realtà.
L’intervento è stato proposto dall’onorevole Chiara Gagnarli (M5S) e ha subito incassato l’approvazione della Camera. La misura prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro per la creazione del fondo a cui ogni birrificio artigianale potrà accedere nella misura di 0,23 euro a litro di birra inserito nei registri di carico riferiti al 2020, ovvero relativamente alla birra prodotta durante lo scorso anno.
La deputata toscana dei Cinque Stelle ha sottolineato come “già nel 2020 si sia cercato di aiutare il comparto messo in crisi dalla pandemia inserendolo fra i settori che hanno beneficiato dell’esonero contributivo sia nei primi sei mesi dell’anno che a novembre e dicembre. Adesso, oltre a questa misura, è in dirittura d’arrivo il decreto attuativo sul fondo filiere minori che stanzierà ulteriori risorse per supportare la filiera brassicola italiana”.
Una notizia che ovviamente è stata accolta molto favorevolmente dalle associazioni di categoria. Il direttore generale di Unionbirrai, Vittorio Ferraris, ha sottolineato come: ”Iniziamo finalmente a raccogliere i frutti del dialogo avviato con i tavoli istituzionali fin dall’inizio della pandemia con lo scopo di portare alla loro attenzione le nostre esigenze legate ai danni provocati dai cali di vendite e fatturato. L’augurio è quello di lasciarci quanto prima definitivamente alle spalle questo difficile capitolo per una ripresa costante della crescita del settore”.
L’importanza di questi interventi istituzionali emerge guardando nuovamente ai dati del report annuale di Assobirra recentemente pubblicato nel quale viene riportato che nel 2020 i microbirrifici italiani hanno fatto registrare perdite medie superiori al 70% sia per quanto riguarda la produzione che il fatturato: questo ha portato alla perdita di 20mila posti di lavoro solo nel primo semestre dello scorso anno.
Numeri che dimostrano come siano davvero necessari questi interventi per far ripartire il settore. Un comparto, quello brassicolo italiano, che negli ultimi anni, aveva creato sempre più posti di lavoro lungo tutta la filiera contribuendo in questo modo alla crescita del sistema economico del nostro Paese.