Dimmi che cocktail bevi e ti dirò chi sei.
Si può dire che una persona è rozza o è raffinata in base a quello che ordina al bancone? Quale personalità rivela il cocktail che scegli?
Abbiamo chiesto a bartender da tutto il mondo quali sono gli stereotipi che accompagnano specifici cocktail scelti dai clienti. Ecco le risposte dei bartender:
Long Island Ice Tea
“Mi voglio sbronzare. Subito”. Ecco un’etichetta per chi ordina il cocktail Long Island Iced Tea, almeno secondo molti bartender: un drink scelto molto spesso non per il gusto, ma per l’alta gradazione alcolica.
Coca-Cola
“Sono il guidatore designato” sembra dire chi ordina Coca-Cola, o acqua, o altre bibite analcoliche. Chi le sceglie non beve e porta a casa sani e salvi gli amici, oppure, vorrebbe essere da un’altra parte.
Spritz
“Mi piace stare in compagnia”. Una persona comune e socievole, questa l’etichetta che accompagna chi ordina lo spritz, il classico dell’aperitivo.
Negroni
“sono uno che ama i sapori forti” oppure, faccio finta di esserlo.
Sex on the beach
“Sono un eterno adolescente”. Così, per un bartender, sembra dire chi ordina il cocktail “sex on the beach”, o un altro drink vintage: angelo azzurro, B52, caipiroska alla fragola.
Mojito
“per me è sempre festa”, chi ordina un mojito è uno sembra pronto a scatenarsi, non importa l’età.
Shottini
“Stasera chiamiamo un taxi per tornare a casa”. Chi ordina uno shot spesso non bada ai sapori ma a far semplicemente serata con gli amici.
Gin & tonic
Qui dipende molto dal gin scelto, se è economico o ricercato, ma in linea di massima chi sceglie il gin tonic vuol far vedere che è sicuro di sé.
Birra
“non voglio complicarmi la vita, vado dritto al sodo”
Vino
“la vita è complicata, beviamoci su”
Old Fashioned
“Ho stile ed esperienza”. Chi ordina questo cocktail è qualcuno che conosce bene il mondo degli alcolici, oppure vuole sembrare sofisticato.
E voi cosa ne pensate? Quali sono le etichette e gli stereotipi che secondo voi accompagnano i cocktail scelti? Scrivetelo nei commenti sui nostri social
