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Dati AssoBirra 2020: profonda crisi soprattutto per la birra artigianale

Presentato l’Annual report 2020 di AssoBirra: i dati, che non fanno altro che confermare la portata dell’impatto del Covid sull’intera filiera, sono in netto ribasso rispetto agli anni passatiE a fine report viene fatta una richiesta di aiuto alle istituzioni…

Presentato l’Annual report 2020, ovvero la nuova edizione del documento con cui AssoBirra fotografa annualmente la situazione della filiera brassicola italiana. Come purtroppo era scontato attendersi, causa pandemia e conseguenti restrizioni, le statistiche mostrano numeri in netto ribasso rispetto agli anni passati, in modo particolare rispetto al 2019 che aveva fatto registrare numeri record.

Un documento molto atteso in questi mesi: esso infatti traduce in numeri, chiari ed incontrovertibili, la portata dell’impatto del Covid sull’intera filiera. Conseguenze che i canali della grande distribuzione hanno potuto attenuare solo in minima parte: il settore infatti ottiene il 65% circa dei propri profitti attraverso i canali Horeca, ovvero quelli che riforniscono alberghi, bar, pizzerie e ristoranti. Tutte attività commerciali che nel 2020 sono state costrette a restare chiuse per diversi mesi.

La possibilità di quantificare i cali fatti registrare, è indispensabile per dare modo agli operatori del settore di comprendere la reale portata dei danni e in che modo, e in che tempi, sarà possibile tornare a far registrare i numeri degli ultimi anni. Per questo motivo, il report si conclude con alcune richieste d’aiuto alle istituzioni: per i prossimi anni si richiedono infatti delle agevolazioni fiscali destinate in modo particolare a sostenere e rilanciare la produzione artigianale che costituisce la parte più debole di tutto il sistema.

bicchieri birr, AssoBirra

LE CIFRE

Nel corso del 2020 la produzione nazionale si è fermata a poco meno di 16 milioni di ettolitri registrando un calo dell’8,4% rispetto all’anno precedente. Ancora più pesante in termini percentuali la flessione dei consumi, ben lontani dai 21 milioni di ettolitri raggiunti nel 2019 (-11,4%), mentre è stata più contenuta la contrazione dell’export (-4,8%).

Situazione critica che viene messa in evidenza anche dal dato relativo ai consumi pro capite. Se infatti nel 2019 era stato registrato il record storico di 35,2 litri annui, nel 2020 ciascun italiano ha bevuto 31,5 litri di birra. Una contrazione del 10,5% che riporta questo valore sui livelli del 2016.

Come accennato, la situazione di maggiore sofferenza riguarda i piccoli birrifici artigianali. Questi hanno infatti registrato perdite medie, di produzione e fatturato, superiori al 70%. Un altro il dato però che più di tutti riassume le difficoltà del segmento: nel 2020 sono stati circa 100, su un totale di 900, i piccoli produttori che hanno dovuto interrompere la propria attività e, per molti di essi, non riprenderà più.

Questo ha portato alla perdita di oltre 20mila posti di lavoro solo nel primo semestre del 2020. Il settore infatti aveva raggiunto i 9,5 miliardi di valore condiviso di cui 5,9 ricavati tramite i canali Horeca. Nel primo semestre 2020, è stato registrato un decremento di 1,6 miliardi di euro che annulla di fatto quasi tutta la crescita degli ultimi 4 anni.

AssoBirra

Il report infine individua due strumenti atti a sostenere la ripresa. Per quanto riguarda il primo, si tratta di un sostegno immediato da parte delle istituzioni al comparto della birra alla spina da attuare attraverso un credito d’imposta destinato direttamente all’Horeca. Per quel che concerne il secondo, si sottolinea la necessità di una riduzione triennale delle accise (tout court) da inserire nella prossima Legge di Bilancio.

Quello che emerge dal report, come purtroppo era nelle attese, è un quadro molto pesante che dimostra come siano necessari degli interventi anche da parte delle istituzioni per far ripartire tutta la filiera. Un comparto, quello brassicolo italiano, che negli ultimi anni, aveva creato sempre più posti di lavoro lungo tutta la filiera contribuendo in questo modo alla crescita del sistema economico del nostro Paese.

Redazione ApeTime
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