Situata nella regione scozzese delle Highlands orientali, la Distilleria Cameronbridge è la più antica azienda produttrice di distillati della Scozia e, con ogni probabilità, del mondo intero.
Oggi, di proprietà del gruppo Diageo, è anche una di quelle che, ogni anno, realizza la maggior quantità di spiriti: circa 100 milioni di litri fra cui alcuni molto rinomati come il Gordon’s gin.
Situata da sempre lungo i corsi dei fiumi Leven e Ore, è stata fondata nel 1824 da Jhon Haig figlio dell’omonimo padre e di Margaret Stein entrambi discendenti di due famiglie con una lunga tradizione nella distillazione: in modo particolare in quella del whisky.
Nel 1877 la Cameronbridge si è unita ad un’alleanza di altre otto società per dare vita alla Distillers Company, società della quale John Haig era uno dei direttori. Nel 1919, la società John Haig & Co è stata acquistata dalla Distillers Company. Durante i primi anni Novanta, sono stati spesi circa 9 milioni di sterline per ristrutturare e rinnovare la distilleria che è stata riaperta nel 2000.
Grazie a questi importanti lavori di ammodernamento, oggi è la prima distilleria che riesce a combinare la combustione di biomassa, la digestione anaerobica e il recupero dell’acqua. L’impianto di bioenergia soddisfa il fabbisogno energetico al 95%, mentre la nuova tecnologia di recupero dell’acqua consente un riciclaggio del 30% dell’acqua usata in fase di distillazione.
LE REFERENZE
Nel portfolio dei prodotti offerti spicca per qualità il gin Tanqueray. La ricetta è invariata dal 1830 e prevede l’utilizzo di 4 principali botanicals: ginepro toscano, radice di angelica, coriandolo e liquirizia che conferiscono al distillato uno stile fresco e asciutto. La selezione di questi estratti vegetali è cruciale ai fini della qualità del prodotto finale.
Anche l’acqua gioca un ruolo fondamentale in questo processo: l’acqua demineralizzata, unita a quella di una fonte sotterranea, viene infatti aggiunta al distillato di grano prima dell’infusione delle botaniche: questo passaggio è indispensabile per non deteriorare gli estratti vegetali e per garantire l’integrità e la finezza degli aromi.
Un’altra referenza molto particolare della casa è il gin Jinzu ottenuto con l’utilizzo di botaniche giapponesi di prima qualità: yuzo, fiori di ciliegio, sakè e bacche di ginepro che gli conferiscono un aroma fragrante e floreale. Un gin che gli esperti definiscono di grande eleganza e delicato, un distillato che racchiude in sé tutto il fascino dell’Oriente.
All’inizio di questo decennio il fiore di sambuco era un aroma di tendenza, presente in numerosi alcolici e cocktails: motivo per cui anche la distilleria Cameronbridge ha deciso di lanciare un suo distillato che prevedesse l’impiego di questa botanica. Il risultato finale è un gin dal profumo molto floreale dominato dal ginepro con note di violetta e camomilla che mette ben in risalto l’aroma del sambuco il quale, in fase di degustazione, secondo gli intenditori, ‘prende vita come foglie lanciate sul fuoco’.
Prodotti di qualità frutto di un’esperienza plurisecolare nella distillazione: basti pensare infatti che un antenato del fondatore della Cameronbridge, Robert Haig, già svolgeva questo lavoro nel 1655 e che, secondo le cronache, fu multato per aver distillato di sabato, giorno nel quale, per l’ allora vigente ordine ecclesiastico, era vietato.