HomeBirraGiro del mondo in birra: Filippine e la San Miguel pale pilsen

Giro del mondo in birra: Filippine e la San Miguel pale pilsen

Dopo aver visitato le isole Fiji, e l’unico birrificio attivo nell’arcipelago dell’Oceania, il Paradise Brewery, il tour torna in Asia, nelle Filippine, il Paese situato nel sudest del continente e composto da più di settecento isole.

Da questa terra, arriva un racconto quantomeno singolare per quanto riguarda il mondo brassicolo.

Prima di entrare nello specifico, è necessario volgere un breve sguardo alla storia di questa Nazione dato che è direttamente collegata allo sviluppo del settore della birra filippino.

UN PO’ DI STORIA…

Il primo europeo ad approdarvi, nel 1521, fu l’esploratore portoghese Ferdinando Magellano, per conto della Spagna, che, nello stesso anno, proprio qui, avrebbe trovato la morte durante uno scontro con una popolazione indigena guidata dal re Lapu-Lapu.

Per questo motivo, la vera e propria colonizzazione spagnola sarebbe iniziata nel 1865 quando vi giunse la spedizione guidata dal condottiero Miguel López de Legazpi che avrebbe fondato i primi insediamenti fra cui quello di Intramuros, la cittadella fortificata (le cui mura sarebbero state distrutte dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale) che oggi è un quartiere della capitale Manila.

Questi eventi, segnarono l’inizio dell’ epoca coloniale iberica sulle isole che durò per più di tre secoli, fino al 1898 quando le Filippine vennero occupate dagli Stati Uniti. Una seconda occupazione che si sarebbe protratta fino al termine della seconda guerra mondiale dando vita a numerose rivolte popolari che avrebbero portato le Filippine a diventare uno Stato indipendente dopo gli accordi stipulati nel 1946.

Focalizzando l’attenzione sul periodo d’occupazione spagnola, è proprio in questa fase storica che nasce il primo birrificio filippino: nel 1890 infatti un uomo d’affari locale, Enrique Barretto, fece richiesta al governo spagnolo di un cospicuo finanziamento con l’obiettivo di avviare una propria produzione di birra.

La fabbrica, che al suo interno ha inglobato un piccolo convento di frati agostiniani, ha preso il nome dal quartiere di Manila dove tutt’oggi è ubicata: San Miguel. Un’ azienda che ben presto avrebbe riscosso un certo successo: già nel 1903 infatti esportava le proprie birre in altri Paesi del sudest asiatico.

Fabbrica San Miguel nelle Filippine

Fondamentale per lo sviluppo dell’azienda, fu l’ingresso nella società d’ investitori spagnoli che diedero modo, fra il 1930 ed il 1940, alla San Miguel di diventare la birra più venduta di tutta l’Asia e di affacciarsi a nuovi mercati, prima quello statunitense e, successivamente, quello europeo.

Proprio con l’obiettivo di crescere in Europa, nel febbraio del 1946, a Lérida in Spagna, viene costituita la controllata ‘La Segarra’: pochi anni dopo però le strade delle due aziende si separarono dando vita al fatto curioso di cui parlavamo in precedenza.

Nel 1957 venne infatti firmato l’accordo di Manila con il quale venne costituita la compagnia “San Miguel, Fábricas de Cerveza y Malta, S.A.”, con sede in Spagna, e indipendente dalla casa madre filippina. Da allora le due aziende, pur continuando a chiamare le proprie birre con il medesimo nome, hanno seguito strade diverse: motivo per cui oggi esistono la San Miguel spagnola (la fabbrica è stata trasferita a Malaga) e filippina che produce sempre nella storica sede di Manila.

(n.d.r.: non siamo riusciti a trovare documentazioni attendibili riguardo a questo rapido cambio di strategia di sviluppo aziendale che ha portato ad abbandonare la produzione in Europa e puntare principalmente sui mercati asiatici e americani. Si può supporre però che sia stato diretta conseguenza della difficoltà di crescere e competere, a livello di produzione, in un mercato birrario complesso e già sviluppato come quello europeo).

LA SAN MIGUEL FILIPPINA

Oggi, con una produzione annua di circa 17 milioni di ettolitri, la San Miguel asiatica occupa il 15° posto nella graduatoria dei produttori mondiali di birra: di conseguenza è il primo produttore filippino e detiene più del 95% delle quote del mercato interno. Filippine che, a livello di consumo pro capite della bevanda, fanno registrare uno dei dati più alti di tutta l’Asia: come riportato dal ‘World beer index 2021’, sono 114 i litri di birra bevuti annualmente dai filippini.

San Miguel Beer

Il prodotto di punta dell’azienda è la San Miguel pale pilsen. Con una gradazione alcolica del 5%, viene realizzata con l’80% di malto d’orzo al quale, oltre agli altri ingredienti canonici, vengono aggiunti caramello, zucchero e acido citrico: prima di essere commercializzata, viene lasciata maturare per un mese circa. Presenta inoltre un’abbondante schiuma e aromi di luppolo, riso, mais ed arancia.

Un altro prodotto rinomato della casa è la Dark Lager: si tratta di una dunkel che, nel solco della tradizione di questo stile bavarese, si presenta di color mogano intenso. L’aroma è complesso ed offre una grande varietà di aromi: si passa dal malto tostato al caramello, dal caffè alla frutta e dal cacao alla salsa di soia.

San Miguel dark lager

Nel corso degli ultimi decenni, grazie anche allo sviluppo economico del Paese (il Pil, negli ultimi anni prima della pandemia, ha fatto registrare un tasso di crescita annuo fra il 6 ed il 7%), anche nelle Filippine, come riportato dal portale ‘Rate Beer’, si è registrata la nascita di alcuni microbirrifici a testimonianza del fatto che la cultura della birra artigianale sta affondando le proprie radici anche nel sudest asiatico: un argomento del quale avremo occasione di parlare a parte per vederne le differenze rispetto a quella degli altri continenti.

Nicola Prati
Nicola Prati
Classe 1981. Subito dopo la maturità classica, inizia a collaborare con la ‘Gazzetta di Parma’ (2000): una collaborazione giornalistica che durerà otto anni. Contemporaneamente, dal 2005 al 2008, fa parte dell’ufficio stampa del Gran Rugby Parma. Successivamente, fra le altre esperienze lavorative, quella nell’ufficio comunicazione interna di Cariparma Credit Agricole e nella direzione relazioni esterne del gruppo Barilla. Le sue due più grandi passioni sono tutti gli sport e la musica. A queste, si aggiungono la lettura, i viaggi e la cucina. Collabora con ApeTime da gennaio 2021.

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