Emanuele Zangari, bar manager dell’austriaco Alpen Hotel Weitlanbrunn, medaglia di bronzo nella competition di ApeTime, si racconta a tutto tondo. Dagli esordi al presente, in cassa integrazione aspettando la primavera (e la probabile riapertura)
ECCO L’INTERVISTA
Emanuele, come nasce la tua passione per il bartending?
Provengo da un piccolo borgo del Vibonese, in Calabria, 31 anni fa. Mi sono avvicinato al mondo del bar e dell’accoglienza per la prima volta grazie ai miei fratelli, che già erano nel settore, ad appena 14 anni. Naturalmente sono partito dal basso, all’inizio i miei compiti erano lavare e asciugare bicchieri. Insomma, mantenevo tutto in ordine e pulito e caricavo i frigoriferi. Ma già allora percepivo una notevole curiosità per le etichette e la professione del barman.
Qual è stato il tuo percorso di studi?
Ho conseguito il diploma all’Istituto alberghiero (e, lo dico con orgoglio, con brillanti risultati) e poi ho frequentato diversi corsi sia in Italia che all’estero per perfezionarmi.
I più significativi?
Le esperienze più utili sono state le stagioni estive e invernali durante la scuola superiore. Grazie a quei tirocini ho lavorato in diversi hotel in Italia. E visto che la scuola imponeva che imparassimo più cose possibili, ho messo piede pure in cucina, ai piani e al ricevimento. Oggi mi rendo conto di quanto sia stato importante tutto ciò. Mi ha permesso di capire me stesso, le mie passioni. Fu allora che decisi di lavorare dietro al bancone.
Ricordi il primo drink che hai servito?
Ovviamente, sì! Parliamo di anni fa. Era estate, fine stagione: il mio capo barman mi chiese di fare un cocktail a piacere per il direttore. Emozionato e intenzionato a stupirlo, preparai un Manhattan. Fu un successo. Tanto che il direttore mi promise che una volta finiti gli studi, se avessi voluto, avrei potuto tornare tornare a lavorare nel suo hotel. Che soddisfazione! A oggi è stato uno dei momenti più gratificanti della mia carriera.

Anche oggi frequenti dei corsi?
Per tenermi aggiornato frequento spesso corsi di enogastronomia territoriale AIBES e di mixology anche internazionali. Oggi, ovviamente, online.
Sei bar manager all’Alpen Hotel Weitlanbrunn di Sillian, in Austria. Com’è la situazione lì, in relazione al Covid-19?
Purtroppo anche la nostra struttura in Austria è attualmente chiusa per via del Covid-19. Siamo nella stessa situazione delle altre nazioni europee: appesi al numero di contagi, fermi, tutti in attesa della riapertura. Che non sarà immediata. Personalmente, credo che dovremo attendere fino alla primavera.
Qual è il tuo ruolo?
Sono responsabile della gestione del reparto bar. Sono autonomo e mi occupo di tutto: dalla pianificazione strategica concordata con il F&B Manager al completo controllo della gestione operativa. Inoltre, rientra nelle mie competenze anche la formazione del personale selezionato dalla direzione.
Parlaci della pianificazione strategica…
La trovo affascinante. Alfine di ogni stagione, dopo aver analizzato i risultati, programmiamo nuove drink list per il bar e per il servizio in camera per la stagione successiva. Nel farlo devo tenere conto del budget e di diverse variabili, tra cui tendenze di mercato, tipologia di clientela, fornitori, personale a disposizione e obiettivi aziendali.
Ti sei conquistato il bronzo nella competition di ApeTime. Che cosa hai provato?
Intanto, vi ringrazio! Essere stato scelto da ApeTime è stato gratificante e mi ha dato modo di conoscere delle persone meravigliose oltre che veri professionisti del settore. Il bronzo ottenuto mi ha messo entusiasmo. Un motivo in più per sentirmi motivato ad affrontare a nuove sfide.
Avevi già partecipato a diverse competition tra bartender. Perché credi siano utili?
Perché il confronto con i colleghi è la miglior palestra per apprendere nuove tecniche e insegnamenti. Anche online.




