Ilaria Bello non nasconde la preoccupazione. “Molti locali chiudono e chi sta aperto deve snaturare la propria identità e modalità di accoglienza”.
Brand Ambassador di Rinaldi 1957, responsabile del Talea e del Sea Side di Torvaianica, Ilaria Bello in quest’intervista in collaborazione con Il Forchettiere esprime le sue preoccupazioni per il settore, analizza lo scenario e poi si racconta a tutto tondo.
Ilaria Bello, partiamo dall’attualità. Quali sono le tue principali paure pensando al futuro?
Lo scenario è nero. Il settore dell’ospitalità rischia di collassare se non cambia qualcosa.
Da una parte, manca al tavolo del Governo un rappresentante di categoria che porti avanti le istanze necessarie per rispondere alle esigenze del settore. Dall’altra, c’è un problema d’informazione. Il mondo dell’accoglienza è stato demonizzato. Risultato? Molti locali chiudono e chi sta aperto deve snaturare la propria identità e modalità di accoglienza.
I tuoi consigli per agevolare la ripresa del settore?
L’unica cosa che mi sento di suggerire è di non demordere. Dobbiamo continuare a fare ospitalità e ad accogliere i nostri clienti come solo noi italiani sappiamo fare.
E veniamo a te. Cominciamo dalle origini…
Lavoro nel mondo del bar da 15 anni, ma è solo dal 2014 che mi sono avvicinata alla miscelazione. Un amore a prima vista che ho coltivato con passione e determinazione. E con buoni risultati e grandi soddisfazioni.
Alcuni dei tuoi traguardi di maggior successo?
Ho partecipato alle più importanti competizioni italiane e internazionali, ottenendo vittorie o perlomeno sempre ottimi risultati. Sono rientrata tra i 10 miglior bartender d’Italia di BarGiornale e faccio parte del drink team 2019/2020 della nota testata di settore.
Il primo passo?
Tutto è iniziato dietro al bancone del Talea a Torvaianica, Roma. Aperto nel 2015 e lontano dal mondo della miscelazione, ora è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo della BarIndustry. Poi sono arrivata al The Sea Side Talea, una location sul mare di cui mi occupo personalmente.
Come è nata la tua collaborazione con Rinaldi 1957?
Per caso. Mi sono trovata nel posto giusto al momento giusto e, come per tutte le cose inaspettate, l’incontro è stato molto appagante. È un’azienda snella, in cui puoi avere un confronto diretto. E mi piace perché punta molto sulla formazione dei brand ambassador e della forza vendita.
E come prosegue?
Benissimo. Nonostante il periodo difficile, abbiamo diversi progetti in ballo.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Proseguirò il mio lavoro con Talea e Sea Side e consoliderò il rapporto con le persone con cui collaboro. E poi… in realtà ho in ballo altri progetti, ma sono ancora top secret.
Continua a leggere su Il Forchettiere …
Paola Mancarelli, l’astemia pentita che diventò anima della Florence Cocktail Week