L’ultima novità dal mondo brassicolo artigianale italiano? La birra a base di more di gelso. Un’eccellenza che il Birrificio di Como ha voluto omaggiare.
Un patrimonio da conservare e valorizzare, uno dei vanti storici del comasco: il gelso, e la produzione di seta, hanno infatti contraddistinto per secoli l’area circostante il lago di Como tanto che questo territorio, ancora oggi, è sinonimo di qualità nel mondo del tessile.
Un’eccellenza che il ‘Birrificio di Como’ ha voluto omaggiare in virtù del solido legame sviluppato nei suoi 30 anni di attività anche con le province di Milano, Lecco e Monza Brianza dove i suoi prodotti sono facilmente reperibili in pub, beer shop e ristoranti. Come ha deciso di farlo? Creando una birra unica, a base di more di gelso.
Tra i valori fondanti dell’azienda vi è infatti il rispetto delle tradizioni, che punta a mantenere una profonda connessione con i luoghi in cui si trovano la sede e i suoi punti vendita: nel design delle location, infatti, ogni dettaglio è pensato per accogliere gli ospiti in un’autentica atmosfera brianzola.
Fra i simboli più importanti di quest’area, per l’appunto, spicca il gelso (o moro: in dialetto moròn), albero che può raggiungere un’altezza di 20 metri, fondamentale per l’allevamento dei bachi da seta, dato che le sue foglie ne rappresentano il principale nutrimento.
A diffondere questa pianta nell’area, fu Ludovico Maria Sforza (reggente del Ducato di Milano dal 1480 al 1494) che, in tal modo, contribuì a fondare uno dei più importanti distretti per la produzione tessile, tanto da meritarsi l’appellativo ‘Il Moro’ legato anche alla sua carnagione scura.
Oggi, il ‘Birrificio di Como’ prende queste stesse bacche e le trasforma dando vita a una birra unica, che non ha eguali nel panorama brassicolo mondiale, almeno per il momento: la Gelsa. Si tratta di un’american wheat dal colore violaceo che, oltre agli aromi del gelso, mette in risalto accentuate note di frutta tropicale date dalla generosa luppolatura.
Al gusto, le more si fanno sentire grazie alla loro dolcezza che viene controbilanciata dall’amarezza del luppolo. Per quanto riguarda la corposità, si tratta di una birra piuttosto leggera, perfetta per l’estate e, ovviamente, essendo un prodotto brassicolo artigianale, non viene nè filtrata nè pastorizzata.
“In questa fruit beer, abbiamo voluto condensare la mission del nostro progetto: creare una birra con un’impronta lariana, dall’immagine iconica e dal gusto peculiare – spiega con un comunicato il birrificio –, per questo motivo abbiamo elaborato una ricetta unica, equilibrata in tutto ma con una nota peculiare e raffinata data dalle more del gelso: una birra fresca, che si gusta sempre volentieri e convince dal primo all’ultimo sorso”. Senza dubbio un omaggio originale a un territorio caratterizzato da un patrimonio storico-culturale importante per la storia e la cultura italiana.