La grappa nel bere miscelato? Un matrimonio recente. Tra i primi a usarla, quasi 20 anni fa, c’è stato Leo Veronesi, titolare del Rivabar di Riva del Garda.
Le aziende della grappa attirano l’attenzione dei bartender. E si diffonde il suo uso come ingrediente base per i cocktail. Sempre più locali propongono twist on classic con questo distillato.
Del resto, “le aziende ormai non solo hanno superato il preconcetto che il distillato di vinaccia non possa essere valorizzato nei drink, ma compreso che al contrario rappresenta un’opportunità per diffondere la cultura del prodotto. Non è tutto: finalmente, la qualità media si è alzata grazie alle tecnologie sempre più evolute e all’esperienza maturata negli anni. Risultato? In molti oggi producono grappe eleganti, morbide, rotonde”, commenta Leo Veronesi. Che qui ci propone la ricetta del Rose-Mary, un drink Sour a base grappa che ha subito conquistato i clienti del suo locale.
La ricetta del Rose-Mary, Sour con la grappa di Leo Veronesi
Tecnica: Reverse Dry (prima si shakera normalmente, poi si filtra il drink e lo si shakera senza ghiaccio)
Bicchiere: Coppetta o se servito on the rocks, Old Fashioned
Ingredienti:
Decorazione:
Ramoscello di rosmarino, peel di limone del Garda, ciliegina
Preparazione:
Inserire tutti gli ingredienti nello shaker tranne l’albume d’uovo e shakerare energicamente per circa 10 secondi con abbondante ghiaccio. Eliminare quindi il ghiaccio, aggiungere l’albume d’uovo, proseguire con un Dry Shake per altri 10/15 secondi e versare il drink nel bicchiere. Decorare con un rametto di rosmarino, un twist di limone del Garda e una ciliegina.
PS.
Vuoi approfondire il tema? Visita il sito di Grappa Revolution, un tavolo comune che racchiude i più grandi distillatori italiani per valorizzare, comunicare e innovare la grappa.
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.