“La vittoria al campionato mondiale Iba ha cambiato totalmente il mio modo di lavorare ma anche la mia vita. E ne sono felice”. Leo Ko da Hong Kong, vincitore del Wcc 2023, si racconta ad ApeTime. In attesa di eleggere il suo successore.
Nicole Cavazzuti Lady Cocktail lo ha incontrato per ApeTime proprio sull’isola portoghese, alla vigilia dell’inizio della competizione mondiale, per capire che cosa significhi essere il bartender numero uno al mondo: un titolo che può cambiare, e parecchio, la propria carriera professionale ma anche la propria vita, almeno per un anno. Ecco che cosa ci ha raccontato.
L’intervista a Leo Ko, campione mondiale Classic Bartender al Wcc 2023
Come è cambiata la tua vita dopo la vittoria al Wcc?
Sicuramente quella vittoria ha inciso molto sulla mia vita: non ho fatto in tempo a tornare a Hong Kong, che mi sono trovato continuamente su aerei che mi hanno portato in tante città del mondo per partecipare a masterclass, iniziative di formazione, talk, promozioni e così via… E mi sono dedicato maggiormente alla preparazione di giovani bartender e studenti.
E sul piano strettamente professionale?
Il mio modo di lavorare è cambiato radicalmente. Lavoro ancora in un bar d’hotel, ma ora ho anche la possibilità di creare nuovi drink al di fuori dell’hotel e al di fuori di Hong Kong, conoscendo diversi bartender e diversi paesi. Tante cose sono diverse, rispetto a un anno fa.
Che cosa hai imparato dalla partecipazione al Wcc?
Molto. Grazie alla possibilità di venire a contatto con tante persone mi sono reso conto del fatto che la mentalità dei bartender cambia totalmente a seconda dell’area geografica, sulla base delle diverse culture, delle diverse esperienze, di quello che mangiano e bevono: tutto ciò determina il modo in cui pensano e creano un cocktail. Questo ha ribaltato la mia visione: ho assorbito le loro competenze e ho condiviso le mie con loro e sono stato felice di farlo.
Quali sono i principali trend nella mixology, oggi, a Hong Kong?
Hong Kong è una città cosmopolita, quindi i trend sono comuni ad altre aree del mondo: penso che vi sia una crescente richiesta di drink raffinati, discreti, internazionali ma che raccontino delle storie. Quindi, ai giovani colleghi suggerirei innanzi tutto di studiare bene i classici e poi, in seconda battuta, di approfondire la conoscenza della cultura locale.
A proposito di suggerimenti: sarai in giuria al Wcc 2024. Che cosa consiglieresti ai bartender impegnati nella competizione di quest’anno?
Semplicemente di divertirsi sul palco, prestare attenzione alla preparazione del loro drink e fare del loro meglio. Tutto qui.
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