HomeCittà e AperitivoMilano non si ferma: ecco tre nuovi cocktail bar da visitare

Milano non si ferma: ecco tre nuovi cocktail bar da visitare

Milano soffre, ma resta fervida. Qui vi parliamo di tre nuove aperture. Ultimo in ordine di tempo, il Norah was drunk. Poco prima è stata la volta di House of Ronin -locale in zona Sarpi che porta la firma del gruppo Salva Tu Alma, già conosciuti in città per il ristorante Pacifico, e di Bella Miano Bistrot.

TRE NUOVE APERTURE A MILANO

Milano

Norah was drunk
Siamo in zona Lambrate, un quartiere di Milano che si sta animando negli ultimi anni. Nora was drunk è un locale decisamente originale con una selezione di drink reinterpretati con l’assenzio (dall’Absinthe Martini all’Absinthe Mojito, fino all’Absinthe Mary, per citarne tre) e dieci referenze da bere anche lisce alla francese, con la classica fontana. All’aperitivo arriva un piattino con olive, patatine e una fettina di focaccia. Chi ha fame, però, non resterà deluso. In menù ci sono ostriche, conserve di pesce portoghesi, formaggi a km 0 e Jamòn Serrano.

Milano Ronin
Alle spalle di Ronin c’è il Gruppo imprenditoriale Salva Tu Alma. Siamo in un palazzo sviluppato su quattro livelli, ognuno evocativo di una Tokyo diversa. Chi cerca i drink deve andare al terzo piano: qui si trova il cocktail & sake bar, curato dal bar manager Riccardo Speranza.

Milano

???????? del Bella
• Bulleit Rye al burro di carrube
• Bitter fusetti al peperoncino
• Vermouth ai fichi

Bella Milano Bistrot
Partiamo dal nome: “Bella” sta per ciambella (pane calabrese, conosciuto pure con il nome di “Curuja”) che in questo nuovo locale in zona corso Lodi/ Porta Romana a Milano viene proposta con diverse farciture di carne, pesce o verdure. Al timone del bancone c’è il caparbio Umberto Oliva, calabrese doc che rivisita alcuni classici in chiave regionale.

BLOODY MARY

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Nicole Cavazzuti
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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