Il 16 maggio è la giornata dedicata al Mimosa, variante dei cocktail Bellini, Rossini e Tintoretto a base di prosecco e spremuta di arancia.
Le origini di questo drink sono incerte: è quasi certo che risalgano alla metà degli anni ’20 del secolo scorso e alcuni storici ne attribuiscono la paternità al bartender del Ritz di Parigi Frank Meier. Il quale tuttavia, nel suo libro del 1934 in cui segnalava con un simbolo speciale le ricette di sua invenzione, citò il Mimosa senza alcun contrassegno. In ogni caso divenne popolare negli Stati Uniti negli anni ’60.
Qui vi raccontiamo tutto quanto bisogna sapere sul Mimosa, parte della lista Iba fra i Contemporary Classics: tecnica, bicchiere da usare, ingredienti. Che sono solo due: succo d’arancia e prosecco (in base all’attuale ricetta Iba) oppure Champagne, per una ricetta semplice e veloce da realizzare. Si serve in un classico ed elegante flûte, tanto che in molte occasioni viene servito come drink di benvenuto in feste, cerimonie e ricevimenti. Non solo: in ambito food, questo cocktail può essere abbinato a una trota all’arancia.
Mimosa=Buck’s Fizz?
Sempre secondo l’attuale lista Iba, il Mimosa è conosciuto anche come Buck’s Fizz. In realtà quest’ultimo sarebbe un cocktail diverso, con differenti proporzioni fra i due ingredienti, creato qualche anno prima del Mimosa da Malachy MacGarry al Buck’s Club di Londra. La stessa Iba, nelle precedenti liste, classificava il Buck’s Fizz indipendentemente dal Mimosa.
Mimosa, ecco la ricetta Iba:
Tecnica:
Stir
Bicchiere:
Flute
Ingredienti:
75 ml prosecco
75 ml succo di arancia fresco
Garnish:
Twist di arancia (opzionale)
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