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World Cocktail Day, i 10 drink più bevuti al mondo. Con una sorpresa…

Sabato 13 maggio è il World Cocktail Day, la giornata mondiale dedicata al bere miscelato.

Perché proprio il 13 maggio? Perché in questo giorno, nel lontano 1806, il quotidiano The Balance and Columbian Repository, nello Stato di New York, pubblicò la prima definizione nota della parola “cock-tail”, in risposta alla domanda di un lettore su un articolo.

La stessa parola era stata però usata in precedenza almeno in un paio di occasioni documentate: la prima nel 1798 sul londinese Morning Post and Gazetteer, all’interno di un commento satirico sull’allora primo ministro William Pitt, la seconda nel 1803 in un manuale agricolo statunitense intitolato “The Farmer’s Cabinet”.

Comunque sia, secondo l’Oxford English Dictionary la parola “cocktail” era usata in origine per descrivere un cavallo con una coda (tail) simile a quella di un gallo (cock), vale a dire tagliata e sporgente anziché pendente. Si trattava di un cavallo da corsa di razza mista, non purosangue. Di qui, l’estensione dell’uso di “cocktail” per indicare una bevanda mista negli ingredienti.

Per celebrare il World Cocktail Day, ApeTime ti propone la classifica aggiornata dei 10 cocktail più bevuti al mondo, stilata ogni anno da Drinks International. Che nell’ultima edizione vede un’importante novità al vertice, con il sorpasso del Negroni sull’Old Fashioned, per anni leader incontrastato.

Cocktail Negroni1. Negroni

Cocktail italiano per eccellenza, nacque a Firenze attorno al 1919 per volere del conte Camillo Negroni, che al suo barista di fiducia, Fosco Scarselli, chiese un Americano più forte, con il Gin al posto del seltz.
Questa la ricetta ufficiale Iba:
Tecnica Stir, bicchiere Old fashioned
30 ml gin
3O ml bitter Campari
30 ml vermouth rosso
Mezza fetta di arancia (per garnish)

old fashioned
Old Fashioned del Milord, Milano

2. Old Fashioned

Fra i cocktail più antichi al mondo, le sue origini si perdono a New York verso la fine dell’800. Un must per gli amanti del whiskey.
La ricetta Iba:
Tecnica Stir, bicchiere Old fashioned
45 ml bourbon o rye whiskey
1 zolletta di zucchero
Pochi dash Angostura bitter
Spruzzata di soda
Fettina o zest di arancia e ciliegina da cocktail (per garnish)

Cocktail Martini3. Dry Martini

L’origine di questo drink è dibattuta; di certo, è fra i classici più “storici”, nonché uno dei più amati dai cultori del bere miscelato.
La ricetta Iba:
Tecnica Stir and Strain, bicchiere Coppetta Martini
60 ml gin
10 ml dry vermouth
Squeeze di limone oppure 1 oliva verde

Cocktail Margarita4. Margarita

Il più popolare fra i cocktail a base di distillati di agave messicani, in questo caso il tequila, nasce attorno agli anni ’30 del Novecento, anche se la paternità è incerta.
La ricetta Iba:
Tecnica Shake and Strain, bicchiere Coppetta da cocktail
50 ml tequila 100% agave
20 ml triple sec
15 ml succo di lime fresco
Mezza crusta di sale (opzionale)

Daiquiri drink Metropolita5. Daiquiri

Cocktail sour di origini caraibiche, deve il suo nome a una località sul mare vicino a Santiago de Cuba. Sulla sua invenzione, a cavallo fra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, circolano varie leggende più o meno fantasiose.
Comunque, ecco la ricetta Iba:
Tecnica Shake and Strain, bicchiere Coppetta da cocktail
60 ml rum cubano bianco
20 ml succo di lime fresco
2 bar spoon zucchero fino

Cocktail Spritz6. Aperol Spritz

Fino alla fine del ‘900 la sua popolarità era confinata più che altro al Veneto, ma in pochi anni è diventato famoso in tutto il mondo grazie anche all’ottimo lavoro fatto da Campari per rilanciare l’Aperol, acquisito dal gruppo milanese nel 2003.
Iba lo ha inserito fra i New Era Drinks con questa ricetta:
Tecnica Build, bicchiere Coppa da vino
90 ml prosecco
60 ml Aperol (ma in alternativa possono essere usati Campari, Cynar o Select)
Splash di soda
Fettina di arancia (per garnish)

7. Espresso Martini

Creato dal noto bartender Dick Bradsell nel 1983, è popolarissimo soprattutto negli Stati Uniti.
La ricetta Iba:
Tecnica Shake and Strain, bicchiere Coppetta da cocktail
50 ml vodka
30 ml kahlúa
10 ml sciroppo di zucchero
1 caffè espresso

Cocktail Manhattan8. Manhattan

Altro cocktail storico, sarebbe stato inventato al Manhattan Club di New York nel 1874 da Iain Marshall, incaricato di preparare un banchetto organizzato da Jennie Jerome (madre di Winston Churchill) in onore di Samuel Tilden, candidato alle elezioni presidenziali. Quest’ultimo non divenne presidente per un soffio, in compenso il cocktail creato per lui divenne famoso in tutto il mondo.
La ricetta Iba:
Tecnica Stir and Strain, bicchiere Coppetta da cocktail
50 ml rye whiskey
20 ml vermouth rosso
1 dash Angostura bitter
Ciliegina da cocktail (per garnish)

Cocktail Mojito9. Mojito

Simbolo di Cuba, la sua storia è incerta: la leggenda narra che fosse ispirato a una ricetta inventata dal famoso corsaro inglese Sir Francis Drake nel XVI secolo.
Questa la ricetta Iba:
Tecnica Build, bicchiere Highball
45 ml rum cubano bianco
20 ml succo di lime fresco
6 foglie di menta (non pestate!)
2 tea spoon zucchero di canna bianco
Soda

10. Whiskey Sour

La ricetta originaria compare già nella prima edizione, nel 1862, del mitico manuale di Jerry Thomas.
Oggi la ricetta Iba prevede:
Tecnica Shake and Strain, bicchiere Old fashioned
45 ml bourbon whiskey
25 ml succo di limone fresco
20 ml sciroppo di zucchero
20 ml albume (opzionale)
Mezza fetta di arancia e ciliegia al maraschino oppure zest di arancia (per garnish)

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3 trucchi del bartender per realizzare un cocktail sour perfetto

Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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