Il nuovo decreto non solo conferma il coprifuoco alle 22, ma mantiene pure chiusi bar e ristoranti in tutta Italia fino alla fine del mese
A scanso d’equivoci: non siamo d’accordo con quanto afferma il ministro alla Salute Speranza. Il nuovo decreto non mette la tutela della salute al primo posto. Anzi

Primo, perché la salute passa soprattutto dal benessere psicologico. Il male dell’anima si vede meno di una gamba rotta ed è più difficile da curare. Secondo, perché la salute è connessa anche all’economia. Alle capacità di spesa. Alla prevenzione. Alla cultura. Allo sport. Tutti fattori che sono ancora ignorati dal nostro esecutivo.
LA PARALISI
Con il nuovo decreto legge, l’Italia resta in arancione o rosso fino alla fine di aprile, con spostamenti vietati in tutto il paese, bar e ristoranti, cinema e teatri, palestre e piscine chiusi. Certo, se l’andamento della pandemia e della campagna di vaccinazione lo consentissero, potrebbero esserci deroghe per ripristinare le zone gialle e avviare aperture anche prima del 30 aprile. Potrebbero. Già. Ormai, da 13 mesi, è tutto un forse.
Film già visto. Se non fosse che la tensione cresce, sapremmo già come andrebbe finire.

DAL 6 APRILE M.I.O. PROPONE DI APRIRE
Sulla protesta indetta da M.I.O., che dal 6 aprile chiede agli associati di aprire a prescindere dalla legge, noi non prendiamo posizione. Non ne abbiamo il diritto. Troppo facile cadere nella superficialità. Vi basti sapere che rispettiamo entrambe le posizioni e vi racconteremo che cosa accade anche con collegamenti in diretta. Se volete contribuire al nostro live reportage, scriveteci!
Il nuovo (vecchio) decreto
RESTA IL COPRIFUOCO
Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Anche in questo caso, il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.
BAR E RISTORANTI CHIUSI
Possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e solo per i ristoranti. In caso di ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo.




