Le donne in agricoltura sono più che raddoppiate negli ultimi dieci anni. I dati sono del centro studi Confagricoltura e sono stati divulgati durante l’evento “Le donne unite per l’acqua” tenutosi a Roma.
Nell’incontro, dedicato a come si diceva principalmente all’acqua, le donne hanno presentato un loro documento nel quale evidenziano le misure da prendere per iniziare a contenere i problemi dell’acqua: manutenzione dei bacini, intercettazione delle acque provenienti dagli eventi atmosferici, e in generale risposte programmatiche ai problemi idrici emergenti.
“Vogliamo sancire – ha detto Alessandra Oddi Baglioni, presidente di Confagricoltura Donna – la volontà delle associazioni femminili di quattro settori agricoli cardine, vino, olio, ortofrutta e riso di unirsi per fare quadrato e affrontare il problema dei cambiamenti climatici. Siccità e alluvioni sono facce della stessa medaglia. Ci siamo riunite proprio per proporre, seguendo esigenze dei territori e produttive, un documento unitario che presenteremo alle istituzioni”.
Decisamente interessante l’analisi dei dati divulgati sul lavoro femminile in agricoltura; la fotografia scattata attraverso le statistiche pubblicate dice anche che è più intraprendente in particolare la fascia di età 18-29 anni e le donne si mostrano attive nelle società di capitali e di persone.
La percentuale più alta delle imprenditrici agricole è in Molise dove il 40% delle titolari di azienda sono donne. Le donne costituiscono il 69% della forza lavoro nelle aziende ortofrutticole (principalmente come manodopera però, molto bassa invece ancora la percentuale in ruoli organizzativi e direzionali); ben 80% di occupazione femminile invece nei posti di lavoro afferenti al settore marketing e comunicazione delle aziende vitivinicole; mentre la percentuale scende al 30% nelle aziende legate alla produzione dell’olio e al 20% in quelle del riso.