Oltre ventiquattromila vini assaggiati e quasi duemila cantine, recensite questi numeri principali della nuova guida ai vini presentata da Slow food: Slow wine, guida 2023.
Si tratta della tredicesima edizione di questa pubblicazione che seleziona le migliori aziende vitivinicole e i migliori prodotti di tutta Italia attraverso il lavoro di più di 200 assaggiatori all’opera su tutto il territorio nazionale.
Oltre alle descrizioni e valutazioni, al termine di oltre 800 schede di prodotti, c’è poi un QR code che collega direttamente a un breve video girato durante la visite alle cantine, e che porterà ancor più il lettore alla scoperta del produttore.
Novità dell’anno, che ben si apprezza sfogliando la guida, è il prevalere ormai sempre più netto e deciso (oltre il 50%) dei vini in qualche modo green, biologici, biodinamici, cosa che conferma una tendenza già in atto da anni.
Tanti i parametri di valutazione previsti dagli esperti di Slow food redattori della guida. Ai migliori di ogni regione viene assegnato il titolo di <Top wine> poi ci sono i <vini quotidiani> che garantiscono un’ottima qualità ad un prezzo da tutti i giorni, <la chiocciola> è un premio che invece viene assegnato alle cantine, <la bottiglia> è riservata ai produttori che collezionano le migliori prestazioni su tutti i prodotti che hanno portato in degustazione, e <la moneta> infine premia un buon rapporto qualità/prezzo.
Oltre ventiquattromila vini assaggiati e quasi duemila cantine, recensite questi numeri principali della nuova guida ai vini presentata da Slow food: Slow wine, guida 2023.
La guida è in libreria dal 12 ottobre al prezzo di 28€, per un totale di 1120 pagine.
Nell’introduzione il curatore della guida Giancarlo Gariglio spende due parole anche sul futuro del vino che si prospetta complicato e incerto per effetto di un cambiamento climatico che sempre più si fa sentire anche in vigna.
I vignaioli veri, abituati a camminare giornalmente nelle vigne, hanno avuto la possibilità̀ di vivere istante dopo istante il progredire della siccità e gli effetti delle temperature altissime, tentando di interpretare i bisogni delle piante giorno dopo giorno, e traendone preziose lezioni per il futuro. Condizioni radicali imporranno reazioni altrettanto radicali, conclude poi Gariglio .