Tripstillery, a Milano, è l’ultima creatura del gruppo Farmily di Flavio Angiolillo e soci. Che, se ancora non li conoscessi, sono imprenditori di indubbia caparbietà. Ti basti sapere che hanno costruito un impero in città: hanno Mag (sui Navigli), Mag La Pusterla, 1930 (ventesimo bar al mondo secondo gli ultimi 50 Best Bars), Iter, Backdoor43 e bar del Mercato Centrale.
Insomma, dopo la birreria con il birrificio, è il momento del cocktail bar con distilleria.
Siamo in zona Melchiorre Gioia: Tripstillery è un cocktail bar con distilleria sviluppato su duecentocinquanta metri quadrati arredati con vetro e legno chiaro, con un bancone dotato di parete retroilluminata sup chic e, soprattutto, con alambicco a vista costruito da Nicola Corna.
Al timone del banco di Tripstillery c’è Luca Vezzali, affiancato da Sabina Yausheva, Alessandro Di Falco e Francesco Zini nei panni di mastro distillatore. L’idea alla base è di fare conoscere i drink classici, spingere una selezione di signature e accompagnare il tutto con una proposta di cucina. L’alambicco da 45 litri per ragioni di sicurezza non ha fiamma viva ma una serpentina in cui scorre acqua a 97 gradi ed è a disposizione, oltre che del locale – si inizia con tre preferenze – di tutti colori che desiderano sperimentare.
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