Se dici Vernaccia di Oristano, pensi subito a Silvio Carta. Nella sua sede storica, a Baratili, le botti più vecchie (tutte solo rigorosamente di castagno) risalgono al 1872. In tutto, sono 972.
ALL’INIZIO FURONO I PUNICI
La Vernaccia è uno dei vini più antichi della Sardegna, nonché il più antico della zona di Oristano. Per intenderci: lo producevano già i punici. E a dirlo sono i reperti archeologici ritrovati a Tharros, paese non distante dal capoluogo.
VERNACCIA di ORISTANO E SILVIO CARTA: IL LEGAME
Veniamo a noi. Oggi non è eccessivo dire che Vernaccia di Oristano sia sinonimo di Silvio Carta. Dall’apertura dell’azienda, una delle mission è sempre stata la valorizzazione di questo vino tipico del territorio.
IL PASSATO E IL FUTURO
“Sia chiaro, per molto tempo Vernaccia ha significato business. Mi ricordo bene quell’epoca… dagli Anni ’50 agli ’80 la gente del luogo ne consumava a litri. Ma le mode cambiano… Il suo declino è cominciato a inizio degli Anni ’80. Tuttavia, noi non abbiamo mai smesso di produrla con ambizione e scopo di ricollocarla”, chiarisce Elio Carta. Che sul tema ha più di una strategia in pista… ovvero: la Vernaccia diventa vermouth
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L’AZIENDA
Silvio Carta fonda a Baratili San Pietro l’omonima azienda a inizio anni ’50 e si impegna nella produzione della tipica Vernaccia di Oristano.
Dopo oltre mezzo secolo Silvio, insieme al figlio Elio, non solo proseguono produzione della Vernaccia di Oristano DOC, ma fanno molto altro. Oggi la Silvio Carta è anche Mirto “riserva”, London Dry Gin, Vermouth, bitter, liquori, amari, e … presto pure un whisky.