Noi non ci spieghiamo perché i dehor siano ancora chiusi.
Mentre tra gli operatori del settore si respira un mix di rabbia, dolore, rassegnazione e sconcerto. E non ci stupiamo. Siamo tutti stanchi. Ma per chi lavora (o non può lavorare) in certi settori, come quello dell’ospitalità, è ancora più difficile mantenere un equilibrio
Che i dehor non siano pericolosi lo dice pure uno studio irlandese.
La ricerca ha dimostrato come solo lo 0,1% dei casi totali in Irlanda da inizio pandemia siano riconducibili a contagi presi lontani dalle mura di casa o da luoghi chiusi (clicca per vedere i dati).
Lo abbiamo già detto, ma lo ribadiamo. Sarebbe ora di cambiare strada. Di ragionare sulle opportunità che ci regala il nostro Paese. A partire dal clima. Qui ci impediscono di vivere i dehor e ci obbligano a stare chiusi in casa. Eppure, è noto, il virus si diffonde più facilmente proprio negli ambienti chiusi.
Forse l’esecutivo non si è accorto che ormai molti si ritrovano a casa per vedere amici e parenti e condividere cene, feste e aperitivi alla faccia della legge.

Ma torniamo alla scienza.
“I luoghi critici sono gli ambienti chiusi di dimensioni ridotte e con limitata ventilazione, soprattutto con un tempo di permanenza elevato”, ha sottolineato Giorgio Buonanno, professore ordinario di Ingegneria tecnica ambientale all’Università degli Studi di Cassino e alla Queensland University of Technology di Brisbane (Australia). Insomma, i luoghi critici sono molte delle nostre case!
In tutto ciò, numerosi sono gli studi sul Coronavirus che hanno analizzato i luoghi più a rischio di contagio.
Risultato? All’aria aperta è quasi matematico che ci si salvi, in un ambiente al chiuso salgono le probabilità di venire infettati.
Da poco è uscito uno studio irlandese che ha dimostrato come solo lo 0,1% dei casi totali in Irlanda da inizio pandemia siano riconducibili a contagi presi lontani dalle mura di casa o da luoghi chiusi. I dati sono stati resi noti dall’Health Protection Surveillance Center (HPSC), il Centro di sorveglianza per la protezione della salute irlandese.