HomeBirraBirra, il ritorno degli stili classici: un fenomeno su scala mondiale

Birra, il ritorno degli stili classici: un fenomeno su scala mondiale

Da qualche tempo, in Italia ed in tutto il mondo, per quanto riguarda il settore brassicolo stiamo assistendo al ritorno di fiamma, sia da parte dei produttori che degli appassionati dell’antica bevanda, per gli stili semplici e tradizionali: sono i grandi classici che hanno caratterizzato e dominato centinaia di anni di storia della birra.

Tutto è cominciato con le lager tedesche che, dopo essere state quasi snobbate per anni (a parte qualche eccezione), sono tornate al centro delle scelte di birrifici e pub: il processo è stato sicuramente favorito anche dall’ascesa internazionale di birre appartenenti a questa categoria, ma poi, in poco tempo, il fenomeno si è allargato ad altre tipologie a bassa fermentazione quali Bock, Helles, Rauchbier e Keller.

Pur con alcune distinzioni, questo fenomeno ha permesso di tornare ad apprezzare il concetto di birre buone per ogni occasione, rendendo più eterogena l’offerta dei locali e fornendo un’alternativa agli stili dominanti (in particolare quelli fortemente luppolati e alle ipa).

Successivamente, la tendenza ha coinvolto le tipologie tradizionali della Gran Bretagna, con la riscoperta di stili brassicoli che, fino a poco tempo prima, sembrava impossibile riproporre nei pub, ovvero Bitter, Mild e Stout.

Prima di proseguire, è necessario fare una precisazione: le birre luppolate di stampo moderno continuano a dominare il mercato essendo questa una nuova tendenza non ancora sviluppatasi appieno. Tuttavia, rispetto a pochi anni fa, vi è maggiore spazio per le birre classiche a bassa fermentazione e per gli stili tradizionali di stampo britannico: lo dimostra il fatto che alcuni birrifici italiani ed europei nati recentemente si sono specializzati quasi esclusivamente su tali specialità.

Un articolo pubblicato un paio di settimane fa su una rivista specialistica americana, sottolinea il grande successo che stanno avendo negli Stati Uniti alcuni stili classici della tradizione inglese come dark mild, golden ale e cask ale: oltreoceano infatti vi sono diversi produttori focalizzati su queste tipologie brassicole e locali completamente devoti alla cultura birraria britannica che propongono anche menu dedicati.

Nel pezzo viene spiegato come: ‘La crescente popolarità delle birre di stampo inglese tra i professionisti della birra artigianale americana e dei suoi consumatori potrebbe essere un gesto di “reazione”;dopo anni di dominio delle Ipa luppolate, alcuni appassionati potrebbero aver deciso di provare stili differenti: facile trovare nell’attrazione per queste birre elementi di stanchezza verso il luppolo’.

Si sottolinea inoltre che: ‘Le classiche tipologie britanniche sono più leggere di molte Ipa artigianali per quanto riguarda il contenuto alcolico e offrono aromi più sfumati e sottili. Con una gradazione alcolica capace di scendere anche al 3%, queste birre possono essere consumate a pranzo come durante un aperitivo: in sostanza riportano la birra alle sue radici’.

Uno sviluppo favorito anche dallo storico legame che hanno gli Stati Uniti con il Regno Unito. Nell’articolo appena citato, sono riportate le dichiarazioni di molti protagonisti del fenomeno che sottolineano il fascino di alcune birre: un’ attrazione data anche dalla secolare tradizione di questi stili brassicoli.

Da un certo punto di vista questa non è una novità (tutto quello che viene dal passato possiede infatti una certa forza attrattiva), ma l’aspetto davvero interessante della vicenda è che la tendenza in atto sembra incontrare i gusti del mercato, restituendo la giusta importanza (anche commerciale) a tipologie snobbate per molto tempo.

il fenomeno deriverebbe non tanto da una tendenza del momento, ora focalizzata sulle birre britanniche come lo è stata fino a poco fa sulle lager tedesche, quanto dalla risposta a necessità di consumo differenti rispetto al passato: chiaramente è difficile poter distinguere una moda da esigenze reali di consumo e presumibilmente è un mix tra le due componenti in percentuali che variano di volta in volta.

L’aspetto che colpisce maggiormente è il fatto che la stessa esigenza sia avvertita in modo simile tanto negli Stati Uniti quanto in Italia, due paesi distanti non solo geograficamente, ma molto diversi tra loro anche quando si parla di produzione e consumo di birra artigianale.

Al di là delle mode del momento, è quindi possibile che la tendenza sia davvero globale, che realmente tanto negli USA come in Italia e nel resto d’Europa si avverta la necessità di tornare a degustare gli stili classici? Per quanto possa sembrare strano, la risposta è probabilmente affermativa e tale trend è dovuto all’ evoluzione dei gusti degli appassionati dell’antica bevanda di tutto il mondo: questo incide sullo sviluppo attuale del mercato birrario portandolo a rivisitare la propria offerta e a riproporre quegli stili che hanno fatto la storia del mondo brassicolo.

Redazione ApeTimehttps://www.apetime.com
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