Claudio Regazzo da oltre 30 anni ricopre il ruolo di commerciale per alcune delle aziende più importanti del mercato Food & Beverage italiano ed estero. “Collaboro con l’azienda alla stesura di previsioni commerciali e all’individuazione delle future esigenze di mercato, allo studio di nuovi prodotti, allo sviluppo delle attività pubblicitarie e promozionali. E, ovviamente, mi occupo dell’acquisizione della clientela”, chiarisce.
Claudio Regazzo alza gli occhi al cielo quando gli chiedo di commentare la notizia che altre quattro regioni da lunedì 10 gennaio entrano in zona gialla. “Che devo dirti?”, abbozza.
L’INTERVISTA A CLAUDIO REGAZZO: “Cambiamo atteggiamento, altrimenti non viviamo più. E non ce lo meritiamo”.
Che cosa pensi della gestione politica della pandemia?
Sbagliamo approccio. Partiamo dai conti: i no vax in Italia oggi sono appena 5 milioni. Già, perché prima erano 7, ma 2 si sono convinti grazie alle nuove disposizioni. Quindi su 60 milioni di Italiani sono meno del 10%. Quanti sono gli Italiani di oltre 50 anni di età con l’obbligo di vaccinarsi? Sono 27 milioni, di cui 2 milioni e mezzo non ancora vaccinati. Quindi di questi 5 milioni di no vax la metà è over 50.
Qualcuno potrebbe dirti che proprio gli over 50 sono quelli più a rischio…
Sono ottimista: confido che buona parte di loro si convinca a vaccinarsi. Ma il problema rimane un altro.
Qual è il vero problema, secondo te?
Trattiamo il Covid ancora come due anni fa, quando invece lo scenario è decisamente diverso. Il punto è che il vaccino ti protegge dalla malattia grave, ma non dal contagio. Lo Stato e la stampa dovrebbero agire di conseguenza, con misure e titoli diversi. Il Covid oggi per i vaccinati è quasi sempre una malattia leggera. Il Covid è un virus con cui dobbiamo convivere senza angoscia. Invece… i media fanno terrorismo psicologico, i politici non cambiano strada. Prendiamo un esempio a caso: hanno accorciato i tempi di quarantena, ma tutt’ora un tampone positivo per un vaccinato può diventare una crocefissione. Fa arrabbiare. Non c’è ragione.
Quali sono i fattori che provocano maggiore stress e incertezza nella pianificazione del lavoro e delle vendite?
Ammetto che sia frustrante vedere i locali vuoti per la paura dei contagi e i supermercati affollati dove nessuno usa più disinfettarsi le mani. E poi, anche se le aziende ormai si sono attrezzate per essere veloci e snelle nelle ripartenze, in questo clima di incertezza e paura è difficile portare avanti qualunque nuovo progetto: inserimento di prodotti come idee originali.
LA SITUAZIONE DAL 10 GENNAIO 2020 Passano in giallo:
– Abruzzo
– Emilia Romagna
– Toscana
– Valle D’Aosta (42,4%di occupazione nei reparti non gravi: la soglia è 15%)
Restano in zona gialla:
– Calabria
– Friuli Venezia Giulia
– Lazio
– Liguria
– Lombardia
– Marche
– PA Bolzano
– PA Trento
– Piemonte
– Sicilia
-Veneto
Come si cambia fascia
Si passa in giallo con occupazione in area medica pari al 15% e in terapia intensiva pari al 10%. Si va in arancione se l’area medica è pari al 30% e le terapie intensive al 20%.
Qual è l’indice Rt in Italia?
L’indice di trasmissibilità Rt sale a 1,43: una settimana fa era a 1,18.
Le Regioni con l’incidenza di casi più alta
Toscana (2680 casi per 100mila abitanti), Lombardia (2578,1) e Valle d’Aosta (2255,9).
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.