Tradizione ed evoluzione dei diversi stili di birra nel corso della storia: dall’India Pale Ale all’American Pale Ale, passando per la Russian Imperial Stout e la Dorarda Pampeana
Vi sono innumerevoli testimonianze del fatto che l’inizio della produzione di birra abbia radici millenarie e che per questo sia una delle bevande più antiche della storia dell’uomo. Altrettanti racconti portano alla luce come, grazie all’abilità dei mastri birrai, questa nei secoli sia stata innovata, anche per ragioni logistiche, riuscendo a conquistare i gusti di un numero sempre maggiore di popolazioni diversissime fra loro per tradizioni e culture.
Infatti, in ogni angolo del pianeta, nel tempo sono nati diversi stili birrari che non sono altro che delle rivisitazioni di antiche tipologie brassicole europee. Tali reinterpretazioni sono anche il risultato dei viaggi effettuati dall’uomo nel corso della storia. Un esempio su tutti quello dei colonizzatori inglesi che hanno esportato la cultura della birra in giro per il mondo, dall’India all’Australia, dalla Nuova Zelanda ai Caraibi.
INDIA PALE ALE
Proprio alla conquista inglese delle Indie è legata la storia della birra che, con le sue innumerevoli reinterpretazioni, è uno dei simboli di queste evoluzioni: la India Pale Ale. Questa non fu inventata appositamente per i viaggi dato che già esisteva, ma ne fu rivista la preparazione per essere in grado di sostenere, senza deperire, i lunghi periodi necessari al trasporto.
I mastri birrai infatti aumentarono la quantità di luppolo nella birra: le qualità conservative di questa pianta resero possibile caricarla sulle navi dirette in Asia. Unitamente a questo processo, per aumentarne la stabilità qualitativa, venne portata ad un alto grado di fermentazione e preparata a temperature oscillanti fra i 15 e i 25 gradi.
Fra le varie rivisitazioni di questo stile ricordiamo per esempio l’American Pale Ale che si distingue per una maggiore gradazione alcolica e per un maggiore impiego dei luppoli coltivati sulla costa orientale degli Stati Uniti che le donano maggiore amarezza.
RUSSIAN IMPERIAL SOUT
Una storia simile a quella delle IPA riguarda le Russian Imperial Stout che derivano dalle birre Porter prodotte utilizzando malti scuri fin dagli inizi del ‘700. Rispetto alla ricetta tradizionale hanno una maggiore componente alcolica unita ad un aroma maggiormente ricco e complesso dato dalle quantità variabili di cereali torrefatti impiegati.
Prodotte appunto per l’export sul mercato russo, dove venivano particolarmente apprezzatenell’’800, dopo un periodo di oblio, hanno conosciuto una nuova primavera grazie ai birrifici americani che le reinterpretano utilizzando anche materie prime locali. Altro esempio di come uno stile prettamente europeo si sia sviluppato adattandosi a culture birrarie diverse e sia riuscito, nel corso della storia, a ritagliarsi uno spazio su due mercati diversi come quello russo prima e quello americano dopo.

VARIAZIONI DAI TRADIZIONALI STILI BIRRAI
Sono sempre più numerosi i Paesi che danno vita a prodotti brassicoli autoctoni apportando delle variazioni agli stili della tradizione europea. Per farlo utilizzano anche materie prime locali con qualità particolari. In alcune zone del mondo invece, come nei Caraibi, ai classici elementi della birra, vengono aggiunti altri ingredienti come i frutti esotici.
Dall’Argentina arrivano altri esempi di questa trasformazione: la Dorarda Pampeana infatti è una variante della Blonde Ale di origine belga realizzata di norma con malto Pils e luppolo Cascade. Nel medesimo Paese troviamo l’IPA Argenta che è una reinterpretazione delle English IPA realizzata aggiungendo una percentuale di malti e luppoli argentini.
Sempre in Sudamerica, ma in Brasile, sono sempre più diffuse le Catharina Sour che, secondo le fonti, si rifanno allo stile della Berliner Weisse (birra di frumento ad alta fermentazione e basso contenuto alcolico) prodotte aggiungendo frutta, specie tropicale.

Altro Paese europeo con un’importante cultura birraria è la Repubblica Ceca: proprio alla pils originariamente prodotta in Boemia si rifà la New Zealand pilsner. Un prodotto molto particolare: può essere prodotta anche ad alta fermentazione. Nella sua preparazione vengono utilizzati anche malti tedeschi che vengono abbinati a luppoli neozelandesi.
Questa breve panoramica dimostra come davvero la birra sia riuscita ad adattarsi alle culture più diverse e ad attraversare periodi storici diametralmente opposti per stili di vita e società, come la Russia degli zar e gli Stati Uniti del giorno d’oggi. Questa è infatti riuscita a rimanere sempre una delle bevande preferite dalle popolazioni e a continuare a diffondersi per consumi e produzione in ogni angolo del pianeta: proposta in molteplici stili ed interpretazioni, non ha mai perso la propria essenza che rimane unica.




