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Figli a carico dei genitori: 4.000 euro di reddito per i figli entro i 24 anni

Innalzato dal 2019 il limite per risultare a carico dei genitori. In precedenza la soglia era fissata a 2.840,51 euro.

 

A decorrere dal periodo d’imposta 2019, per i figli di età non superiore a 24 anni, il limite di reddito complessivo per essere considerati a carico è elevato a 4.000,00 euro. Tale importo deve essere considerato al lordo degli oneri deducibili. In precedenza la soglia era fissata a 2.840,51 euro; la norma si applica ai figli legittimi, naturali, adottivi, affidati o affiliati, anche se residenti all’estero.
Al fine del computo del limite reddituale previsto occorre conteggiare anche le seguenti somme, non comprese nel reddito complessivo:
– reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
– retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari, missioni, Santa Sede e da enti centrali della Chiesa cattolica;
– quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera e in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
– reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (c.d. contribuenti minimi, di cui all’art. 27, cc. 1 e 2, D.L. 6.07.2011, n. 98);
– reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato a imposta sostitutiva in applicazione del regime forfettario per gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni, di cui all’art. 1, cc. 54-89 L. 23.12.2014, n. 190.
L’indicazione del figlio a carico, all’interno del modello 730, è prevista all’interno dei righi da “2” a “5” del quadro denominato “Familiari a carico”.
In particolare, occorre indicare:
– all’interno della prima colonna, la prima casella che riporta l’indicazione “F1”, nell’ipotesi di primo figlio o “F”, nell’ipotesi di figlio successivo al primo;
– all’interno della quarto colonna, il codice fiscale del figlio a carico;
– all’interno della quinta colonna, il numero dei mesi nei quali il familiare è stato a carico;
– all’interno della sesta colonna, il numero dei mesi durante i quali il figlio ha avuto un’età inferiore ai 3 anni;
– all’interno della settima colonna, la percentuale di detrazione spettante (100%, 50% o 0%).
Si ricorda, inoltre, che alcuni oneri e spese danno diritto alla detrazione o alla deduzione anche se sono stati sostenuti nell’interesse delle persone fiscalmente a carico, a patto che il documento che certifica la spesa sia intestato al contribuente o al figlio fiscalmente a carico. Nel novero di tali oneri e spese si ricordano, per esempio, le spese sanitarie, i premi di assicurazione, le spese per la frequenza di corsi di istruzione secondaria e universitaria, i contributi previdenziali e assistenziali, le spese per l’abbonamento al trasporto pubblico, le spese in favore dei figli affetti da DSA.

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