La birra è la bevanda più antica del mondo. Nel mondo si festeggia ogni anno il primo venerdì di agosto. E dal 2021 la celebrazione è raddoppiata in Italia…
Pils, Ipa, doppio malto, weiss, stout: l’importante è che sia birra!
Nel report 2020 di Assobirra, recentemente pubblicato, si legge che la birra nel 2020 è stata la bevanda più consumata dagli italiani. Un dato importante, anche se sia la produzione che i consumi hanno registrato un brusco calo.
Insomma, neppure la pandemia è riuscita a frenare, più di tanto, la passione degli italiani per la birra, celebrata dall’International Beer Day che cade ogni primo venerdì di agosto.
L’appuntamento è nato a Santa Cruz, California, ed è stato ideato da Jesse Avshalomov. Nei primi anni si è celebrato il 5 agosto, ma dal 2012 si è deciso di optare per il primo venerdì del mese: oggi questa ricorrenza viene festeggiata contemporaneamente in 80 Paesi situati nei 5 continenti.
QUALCHE CURIOSITÁ SULLA CELEBRE BEVANDA
Il nome birra deriva dal tedesco ‘bier’ da cui nascono anche il francese ‘bière’ e l’inglese ‘beer’. L’etimologia sarebbe da collegare al termine latino biber, cioè bibita o bevanda, o alla parola germanica ‘beuwo’ che indica l’orzo. In spagnolo o in portoghese suona invece totalmente diverso ed in questi casi infatti si parla di cerveza e cerveja: la radice sarebbe da ricercare nel latino e nella parola cervesia, che indica una birra senza luppolo facendo riferimento alla dea Cerere, la divinità dei raccolti.
Non vi è un periodo storico preciso nel quale si può dire con certezza che sia stata prodotta la prima antenata della birra come la conosciamo noi oggi. Gli studiosi però sono concordi sul fatto che sia stata inventata oltre seimila anni fa dai Sumeri o da altre popolazioni che vivevano in Mesopotamia. La bevanda era molto diffusa anche fra gli antichi greci e romani, così come lo era fra gli egizi: Egitto dove è stato ritrovato il birrificio più antico del mondo risalente a 5mila anni fa.
Forse non tutti sanno che nella produzione brassicola non vi sono limiti alla creatività e all’originalità. Un microbirrificio finlandese per esempio dovrebbe lanciare entro la fine dell’estate una stout ispirata all’importante filosofia del riciclo che verrà realizzata utilizzando, per l’affumicatura, escrementi d’oca. Altri esempi di questa capacità innovativa arrivano dall’Italia. In Piemonte, due realtà producono birre riciclando il pane rimasto invenduto.
E parliamo di schiuma. Pensi abbia solo un valore estetico? No, anzi! Serve a proteggere la bevanda dall’ossidazione oltre a contribuire a trattenere tutti i profumi che presenta all’olfatto e al gusto. Non tutti i prodotti brassicoli presentano lo stesso tipo di schiuma: questa infatti è abbondante in quelli belgi e tedeschi mentre è ridotta in quelli inglesi. Attenzione però: anche un eccesso di spuma non è ottimale perché questo significa che la birra o ha qualche difetto o non è stata spillata correttamente.
I tipi e gli stili di birra sono centinaia, secondo alcune fonti quattrocento, ed ovviamente la quasi totalità di questi deriva dalle diverse tradizioni brassicole europee: sono infatti numerose le variabili che fanno in modo che si possano moltiplicare praticamente all’infinito, a partire dal tipo di fermentazione bassa o alta, dal Paese di origine, dal colore, dal grado di amarezza e dal tasso alcolico.
I più grandi bevitori di birra del mondo sono gli inglesi o i tedeschi? No: secondo i dati forniti dal report ‘Global beer consumption by country’ della Kirin Beer University (gli ultimi dati disponibili si riferiscono al 2019), la nazione con il maggiore consumo pro capite è la Repubblica Ceca con 188,6 litri a testa annui: seguono Austria e Romania. A livello di consumo totale per paese in vetta alla classifica troviamo la Cina seguita da Stati Uniti e Brasile: l’Italia è al 17mo posto con 2.070 milioni di litri di birra bevuti.
Oltre all’International Beer Day, che si celebra in tutto il mondo, da quest’anno in Italia si festeggia anche la Giornata nazionale della birra artigianale. La ricorrenza è stata indetta da Unionbirrai e cade il 23 giugno: quella del 2021 è stata la prima edizione, con una valenza simbolica di ripartenza dopo i mesi della pandemia e del lockdown che hanno colpito in modo particolarmente duro proprio le realtà produttive più piccole.