Nelle precedenti tappe del viaggio sulle strade della birra, abbiamo visto come questa bevanda, sia a livello di produzione che di consumi, stia conquistando un numero sempre maggiore di Paesi e di mercati.
Fra gli altri possiamo ricordare uno degli Stati più piccoli del mondo, Andorra. Oggi invece parliamo dell’Azerbaigian con il birrificio Baltika-Baku e NZS
L’Azerbaigian, la cui economia ha conosciuto una notevole espansione negli ultimi decenni, in modo particolare grazie alle esportazioni di petrolio (è uno dei fornitori più importanti dell’Italia), nel pianeta birra non si mette in evidenza per l’importanza della produzione. Lo fa invece per quanto riguarda i consumi interni e la spesa pro capite che, negli ultimi anni, sono in costante crescita. La birra oggi è infatti di gran lunga la bevanda alcolica preferita dagli azeri.
Guardando i dati del World Beer Index 2021, elaborati da Expensivity, scopriamo infatti che sulle sponde del Mar Caspio mediamente se ne beve più che in Italia: 164 bottiglie da 33 cl pro capite all’anno contro le 120 del nostro Paese. Gli azeri inoltre investono, in dodici mesi, per l’acquisto di birra 521 dollari a persona contro i 699 degli italiani.
Bisogna tener presente come questo secondo dato sia influenzato dal minor costo della vita in Azerbaigian, motivo per cui, dal medesimo report, emerge che il prezzo medio di una birra a Baku sia di 3,18 dollari contro i 5,83 che si devono pagare a Roma o Milano.
IL BIRRIFICIO BALTIKA-BAKU
Leader indiscusso del mercato interno azero è il birrificio Baltika-Baku che ne detiene infatti il 70% circa delle quote. Fondato nel 1969, sorge nella cittadina di Xirdalan situata a dieci km dalla capitale. Dal 2008 fa parte della Baltika Brewery, leader russo nella produzione e nell’esportazione di birra che a sua volta, nel 2012, è stata acquisita dal gruppo danese Carlsberg attratto dall’immenso potenziale dei mercati di quest’area che comprende anche le ex repubbliche sovietiche come appunto l’Azerbaigian.
Lo stile brassicolo che va per la maggiore è quello delle lager bionde della tradizione tedesca, in modo particolare quella bavarese: sui social infatti si possono trovare alcuni spot pubblicitari recenti fatti realizzare da birrifici azeri che mettono in scena abiti e balli folkloristici tipici del famosissimo Oktoberfest di Monaco. Molto apprezzate anche le pils.
Non è un caso quindi che il prodotto di punta del Baltika-Baku sia appunto una lager che prende il nome dalla cittadina in cui si trova l’azienda, Xirdalan. Con una gradazione alcolica del 4,8%, si presenta di un bel colore giallo paglierino e viene prodotta utilizzando lo speciale lievito di birra ‘Holsten’. Le note amare non sono molto accentuate: questo è ottenuto miscelando diversi tipi di lievito impiegati nella produzione di una speciale massa di porridge.
IL BIRRIFICIO NZS
Il secondo birrificio azero per quote di mercato si chiama NZS. Fondato nel 1997, anch’esso è situato nelle vicinanze di Baku. Il suo portfolio propone fra le altre birre, realizzate secondo diverse culture birrarie, una lager tradizionale, la Brewel, e la NZS Premium che è invece una pilsner.
Una frase sul sito web di questo secondo birrificio sintetizza sia il loro modo di fare azienda, ovvero ricerca di ingredienti di alta qualità e ampliamento dell’offerta per incontrare i gusti di potenziali nuovi clienti, sia quello che è il valore sociale della birra: ‘una bevanda naturale il cui numero di ammiratori è enorme poiché attraverso i suoi molteplici stili e tradizioni di produzione incarna i valori specifici di ciascuno di essi’.




