Per Natale, ecco la ricetta di un twist del Grasshopper. Si chiama Grinchhopper e contiene, a differenza del classico, una nota amara conferita dal Fernet Branca. Una rivisitazione che spopola negli USA e che viene da Las Vegas.
Perché si chiama Grinchhopper? Il nome è un gioco di parole.
Per chi non lo sapesse, il Grinch è un folletto dispettoso ideato da Dr. Seuss, poeta e fumettista americano. Un personaggio che è diventato un modo di dire e di definire chi è allergico al Natale. Il folletto vive infatti in montagna, nel Paese di Santa Claus, ossia di Babbo Natale. Peccato, però, che il Grinch odi lo spirito del Natale e l’atmosfera di gioia che si crea in questo periodo dell’anno. Storia a lieto fine. Ma torniamo al drink.
Foto di Anthony Mair; ricetta di Niko Novick, Ski LodgeLas Vegas, fonte: Imbibe
La rivisitazione del Grasshopper di Niko Novick, dello Ski Lodge di Las Vegas
Tecnica:
Shake & Strain Bicchiere:
Nick & Nora Ingredienti:
22,5 ml crema di cacao
15 ml Fernet Branca
15 ml crema di menta
30 ml panna
3 foglie di menta Garnish:
Un bastoncino di zucchero e una foglia di menta Preparazione:
Versare tutti gli ingredienti in uno shaker colmo di ghiaccio. Agitare bene, quindi filtrare nel bicchiere.
Foto di Doron Gild per gentile concessione di Readrink (tratta da Manuale di Jim Meehan)
La ricetta IBA del GRASSHOPPER
Tecnica:
Shake & Strain Categoria:
Contemporary Classics Bicchiere:
Coppetta Ingredienti:
20 ml crema di cacao
20 ml crema di menta
20 ml panna Decorazione:
Un ramoscello di menta (non obbligatoria)
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it.
Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication.
Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine.
Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.