HomeIntervisteCon Samuele Ambrosi un po' di storia: dal pink gin al Gimlet

Con Samuele Ambrosi un po’ di storia: dal pink gin al Gimlet

Sapete come nacque il pink gin? E quando venne creato il Gimlet?

Della nascita del pink gin e del Gimlet ce ne parla il celebre barman di Treviso Samuele Ambrosi, da poco in libreria con Anthologin, libro interessantissimo scritto insieme a Maurizio Maestrelli e impreziosito dalle illustrazioni di Serena Conti, uscito per Guido Tommasi Editore.

“Il Gimlet è uno dei primi drink al gin. Ma partiamo dal pink gin. Il gin aromatizzato nacque per stemperare l’amaro dei bitter usati come medicinali, o come rimedi a problemi digestivi o ancora come prevenzione a vere e proprie malattie”, ricorda Ambrosi che al tema dedica un paragrafo del suo libro.
Gimlet“Una volta scoperta la presenza di vitamina C negli agrumi-ovvero in limoni, arance e lime- non stupisce che per combattere lo scorbuto si sia pensato alla somministrazione di questi frutti. Il problema è che dovevano essere conservati per lunghi periodi”, aggiunge.
Per evitare la fermentazione si decise quindi di aggiungere all’inizio un 15% di rum al succo di lime. Era la fine del 1700 e nascevano i primi cocktail.
“Poi, nel 1852, sulle navi della marina Britannica iniziò a essere servito un medicinale chiamato Gin Mixture, simile al moderno Gin Sour”, puntualizza Ambrosi.

LA SVOLTA

gimletA cambiare la sorte del gin nel bere miscelato è stata però l’invenzione nel 1865 del Rose’s Lime Cordial un prodotto analcolico con percentuali elevate di lime che oltre a contenere vitamina C assicurava al tempo stesso una lunga conservazione.

Grazie a lui nacque il Gimlet, uno dei primi cocktail della storia, nonché uno dei primi drink a ricevere la consacrazione ufficiale nei testi più antichi.
“Il Gimlet viene citato per la prima volta nel 1917 nel libro The Ideal bartender di Tom Bullock e successivamente nel 1927 da Harry MacElhone nel suo Barflies and Cocktails“, ricorda Samuele Ambrosi.
Nicole Cavazzuti
Mixology Expert è giornalista freelance, docente e consulente per aziende e locali. Ha iniziato la sua carriera con il mensile Bargiornale e, seppur con qualche variazione sul tema, si è sempre occupata di bar, spirits e cocktail. Oggi scrive di mixology e affini su VanityFair.it e Il Messaggero.it. Chiamata spesso come giudice di concorsi di bartending, ha ideato e condotto il primo master di Spirits and Drinks Communication. Da novembre 2019 è la responsabile della sezione bere miscelato del nostro ApeTime Magazine. Per 15 anni è stata la prima firma in ambito mixology del mensile Mixer, organo di stampa della FIPE, per il quale ha ideato diverse rubriche, tra cui il tg dell'ospitalità (Weekly Tv) e History Cocktail, ancora attive e oggi in mano agli ex colleghi di redazione.

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