HomeEditorialeI drink dell'estate? No alcol, low alcol, super alcol: tutto fa "trend"

I drink dell’estate? No alcol, low alcol, super alcol: tutto fa “trend”

Raramente la pagina “Terra & Gusto” del sito dell’Ansa, la più importante e autorevole agenzia di stampa italiana, si occupa di mixology. Ed è un peccato.

Perché, quando lo fa, può offrire “chicche” come questo articolo del 22 luglio sui trend dell’estate in fatto di cocktail e distillati. Di cui riportiamo di seguito l’attacco.

Anche per l’estate 2023 la proposta cocktail no alcol sembra l’offerta vincente, ma convince anche il rhum agricole (prodotto a partire da puro succo di canna da un’unica distilleria e distillati in modo continuo con colonna créole) e c’è una conferma e un rinnovato vigore della liquoristica italiana (Rosoli, ratafià e vermouth).

Dunque, stando a quest’autorevole articolo (basato su “quanto emerge da analisi di operatori e addetti ai lavori del comparto mixology”. Ma quali analisi? Di quali operatori e addetti ai lavori?), nell’estate 2023 i più richiesti sono i drink no alcol, MA ANCHE il rhum agricole (ovvero tutto il contrario del no alcol) E ANCHE (per non scontentare nessuno, ci mancherebbe) la liquoristica italiana, cioè – secondo l’agenzia – rosoli, ratafià e vermouth (ovvero bassa/media gradazione alcolica).

Insomma, tutto. Da zero a 55 gradi alcolici e oltre. Purché si beva.

cocktail con rosmarino e arancia Il resto dell’articolo (lo spoileriamo) è per lo più cazzeggio per supportare le affermazioni sopra riportate, in cui si parla anche del Tequila Day, anche questo non esattamente la celebrazione del no alcol. Con l’eccezione dell’unica fonte certa citata, Giacomo Bombana – lui sì, qualificato operatore del settore e responsabile comunicazione di Velier – che fornisce una concisa ma chiara spiegazione sul Clairin, il rhum agricole haitiano.

Per quanto riguarda le “vere” tendenze dell’estate 2023, chi legge ApeTime sa bene che sono ben più articolate e complesse rispetto ai luoghi comuni e ai comunicati stampa messi insieme nel “pastone” dell’Ansa. Ma tant’è: viva la mixology. E soprattutto viva il giornalismo autorevole, ben circostanziato e ben documentato sull’argomento!

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Stefano Fossati
Stefano Fossati
Redattore del tg Bluerating News, collaboratore delle testate economiche di Bfc Media, di Mixer Planet e naturalmente del Magazine ApeTime.

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