Quali sono stati i migliori oli del 2022 prodotti in Toscana? Presto sarà stilata una classifica.
È stato infatti pubblicato dalla Regione Toscana il bando per presentare gratuitamente campioni di olio che saranno poi degustati e classificati da una giuria di esperti, e c’è tempo fino al 25 gennaio per la raccolta delle candidature.
Gli oli dovranno necessariamente essere Dop o Igp, chiaramente di provenienza Toscana e riferiti a lotti certificati come tali.
Per la valutazione, i campioni saranno resi anonimi e degustati da un team composto di nove assaggiatori di olio iscritti nell’elenco nazionale di esperti riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura. Al termine delle operazioni sarà stilata la classifica e tutti quelli che riceveranno un punteggio superiore a una determinata soglia entreranno nella selezione dei migliori oli. Un’operazione che vuole stimolare i produttori ad aumentare gli sforzi per migliorare sempre più la qualità degli oli, anche all’interno delle eccellenze Dop e Igp.
Chi supererà la selezione sarà inserito in un catalogo che di ciascun prodotto descriverà qualità, caratteristiche organolettiche e anche un po’ la storia delle imprese che lo producono. Saranno assegnati alcuni tradizionali riconoscimenti agli oli migliori: “selezione originale”, “selezione bio”, “selezione monovarietale”, “selezione biofenoli” e anche “selezione packaging” novità del 2023. Per ciascuna Dop e Igp sarà poi eletto il prodotto migliore.
Per i vincitori vi saranno anche altre iniziative di valorizzazione e promozione, come la produzione di alcuni video di cucina con realizzazione di ricette a cura degli chef dei ristoranti aderenti al progetto regionale Vetrina Toscana, filmati che saranno poi diffusi sui canali social di istituzioni.
Il 2022, è stato un anno difficile sia per le congiunture economiche che hanno reso più cara tutta la produzione, sia per le difficili condizioni ambientali, principalmente governate dalla siccità, ma nonostante questo è stata una buona annata con una produzione che in generale non è calata rispetto all’anno precedente, e per alcuni oli è addirittura aumentata del 15/20%.
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