Le migliori birre per la salute? Le stout e le porter.
Lo studio dell’Università di Valladolid dimostra che le birre scure sono bevande utili ad aumentare l’apporto di ferro nell’organismo.
Nella seconda metà del 1800, in Inghilterra e in Irlanda, data la grande diffusione della birra scura, si cominciarono a ricercare possibili benefici attribuibili al consumo di questo tipo di bevanda: veniva infatti ritenuta utile per aiutare il recupero fisico durante periodi critici come la convalescenza e la gravidanza e i donatori di sangue erano soliti consumare un bicchiere di birra scura subito dopo il prelievo.
Oggi queste abitudini sarebbero giudicate quantomeno discutibili dato che sappiamo bene come, ad esempio, durante la gravidanza sia considerata corretta la scelta di astenersi completamente dal consumare alcol: ciò non toglie che la birra scura resti una bevanda utile ad aumentare l’apporto di ferro nell’organismo.
Lo ha dimostrato un team di ricercatori dell’Università spagnola di Valladolid che ha analizzato 40 marche di birra certificando scientificamente che bevande come le stout e le porter contengono più ferro di quelle chiare (come le lager e le pils) e di quelle non alcoliche: si è trattato di una ricerca importante su un elemento che ha grande rilevanza nel contesto dell’alimentazione umana ed è utile anche per ossidare i composti organici che danno stabilità e sapore all’antica bevanda.
Secondo l’analisi condotta su quaranta prodotti brassicoli provenienti da tutti e 5 i continenti, le birre scure hanno un contenuto medio di ferro libero di 121 ppb (parti per miliardo) rispetto ai 92 ppb delle birre chiare e ai 63 ppb delle birre analcoliche che quindi ne contengono circa la metà.
“Anche se queste quantità sono molto piccole, le differenze sono evidenti e potrebbero essere dovute ai processi di produzione o alle materie prime utilizzate per realizzarle” ha dichiarato Carlos Blanco, professore di Tecnologia Alimentare e co-autore dello studio.
La ricerca, pubblicata sul Journal of the Science of Food and Agriculture, indica che il contenuto di ferro più alto nella birra scura potrebbe essere dovuto ai tipi di malto e di luppolo utilizzati per produrla: la produzione di birra chiara inoltre include un filtraggio in cui viene utilizzata farina fossile, una roccia sedimentaria porosa con micro-alghe utilizzate per schiarire la birra, le quali, allo stesso tempo, intrappolano il ferro diminuendone la sua concentrazione all’interno della bevanda.
La birra analcolica subisce i processi di evaporazione sotto vuoto che vengono eseguiti per rimuovere l’alcol: questa operazione rimuove anche le molecole di ferro. Lo studio ha esaminato 17 marche di birra spagnola e 23 di altri paesi, con 28 birre chiare, 6 scure e 6 analcoliche: i prodotti brassicoli con il maggior contenuto di ferro sono state una birra scura spagnola (165ppb) e una birra scura messicana (130 ppb). Quelli con i più bassi livelli di ferro invece provenivano dai Paesi Bassi e dall’Irlanda (41ppb e 47 ppb rispettivamente).
Misurare i livelli di ferro e altri metalli nella birra non è importante solo perché elementi essenziali per la dieta umana, ma anche per la loro rilevanza nel processo di birrificazione: questi infatti sono in grado di determinare le caratteristiche organolettiche e la qualità del prodotto finale .